(ANSA) - ROMA, 08 MAR - Il governo lavora per modificare
Opzione donna ed allargare la platea delle beneficiarie.
Attualmente ristretta, dopo i paletti inseriti nell'ultima
manovra, a circa 2.900 lavoratrici. Sul tavolo, quindi, c'è
l'obiettivo di abbassare l'età per accedere a questa pensione
anticipata, che potrebbe essere portata a 59 anni per tutte le
lavoratrici. E, tra le ipotesi, anche quella di eliminare il
riferimento alla presenza dei figli, variabile che nello schema
in vigore consente di ridurre fino a due anni la soglia per
l'uscita, da 60 a 58 anni, per alcune categorie.
L'intenzione politica c'è, confermano da più parti, si tratta
di capire quante risorse sono disponibili e di lì dare l'ok alla
soluzione possibile per quest'anno. In attesa della riforma
delle pensioni, che si punta a mettere in campo dal 2024.
"Il ministero ha fatto più proiezioni, le ha già mandate
anche al Mef in modo che sia possibile determinare i costi delle
eventuali modifiche. Sono in attesa, spero di avere risposte a
breve, per fare in modo che alcune parti della norma inserita in
manovra possano essere risistemate", spiega la ministra del
Lavoro e delle Politiche sociali, Marina Calderone, al termine
della cerimonia al Quirinale per la Giornata internazionale
della donna.
Oggi l'accesso ad Opzione donna è limitato. L'ultima legge di
Bilancio ha lasciato la soglia minima dei contributi a 35 anni
ma ha alzato l'età a 60 anni, che viene ridotta di un anno per
ogni figlio nel limite massimo di due anni (quindi a 59 anni con
un figlio e 58 anni con due o più figli), e per tre categorie di
lavoratrici: caregiver, invalide al 74%, licenziate o dipendenti
da imprese in crisi. Solo in quest'ultimo caso la riduzione a 58
anni è automatica.
La ministra conferma che quella di eliminare il riferimento
ai figli "è una delle ipotesi" al vaglio e sulla soglia
anagrafica sostiene che "potrebbe essere utile unificare l'età"
di uscita per le lavoratrici dipendenti e autonome. La
differenza che viene dall'impianto precedente (58 anni se
dipendenti e 59 anni se autonome) "non la comprendo a livello di
impostazione perché, anzi, le carriere delle lavoratrici
autonome sono ancor più caratterizzate da momenti di
discontinuità", rimarca Calderone.
Intanto rispondendo ad una interpellanza in commissione
Lavoro del deputato di Alleanza Verdi e Sinistra Franco Mari, il
sottosegretario Claudio Durigon ha detto che è sul tavolo del
governo anche l'ipotesi di inserire la professione di
portalettere tra quelle usuranti". Per Mori "sarebbe doveroso
riconoscere la qualità usurante di questo lavoro che si svolge
tutto all'aperto, in mezzo al traffico urbano, e comporta
diverse patologie come artrosi, ernie, bronchite, polmoniti e
purtroppo molte altre". (ANSA).