(ANSA) - CAGLIARI, 17 FEB - Funzione economica e
sostenibilità. Ma anche l'innovazione e la digitalizzazione. Le
sfide del futuro che devono essere governate con la visione del
mondo cooperativo. Ossia con un'attenzione non solo all'aspetto
economico ma anche a quello umano. E "Cooperativa, impresa
sostenibile" è il tema del tredicesimo congresso di Legacoop
Sardegna, in preparazione del quarantunesimo congresso
nazionale. Appuntamento che è anche l'occasione per fare un
bilancio dell'attività svolta negli ultimi anni, tre dei quali
caratterizzati dall'emergenza pandemica. I numeri prima di
tutto.
A Legacoop Sardegna sono associate 962 cooperative, per un
totale di 56 mila soci e con 8900 addetti. Complessivamente le
coop aderenti alla Legacoop hanno un fatturato di 900 milioni di
euro. Di questi, 1 milione è legato a coop di abitazione, 485
milioni di euro all'agroalimentare, 101 milioni alle coop di
consumo, 23 milioni alle coop culturali e turistiche, 16 alla
pesca, 128 milioni produzione e servizi e 145 milioni alle coop
sociali.
A rimarcare la funzione economica e sociale delle coop è stato
Claudio Atzori, riconfermato presidente regionale. "Non bisogna
mai separare e distinguere la funzione economica e sociale delle
cooperative - ha detto nella relazione introduttiva -. Vogliamo
essere in linea con gli obbiettivi dell'Agenda 2030, che perla
prima volta mette in discussione il modello di sviluppo
capitalistico che abbiamo avuto, causa dell'aumento delle
disuguaglianze tra gli Stati ma anche all'interno degli stessi,
a partire dalla ricchezza, madre di tutte le disuguaglianze".
Guardando poi allo scenario economico e a quello che viene
definito il nuovo modello di sviluppo sostenibile il presidente
ha sottolineato che "come Cooperazione, che su questo siamo nati
e siamo, abbiamo da svolgere un ruolo da protagonisti. Ma
dobbiamo innanzitutto averne la consapevolezza, costruendo anche
una nuova narrazione della Cooperazione, innanzitutto
scrollandoci di dosso quella sindrome da basse aspettative che
spesso ci portiamo appresso, contaminando la cultura economica e
politica del Paese e della Regione, recuperando dosi massicce di
orgoglio e coraggio cooperativo che abbiamo dimostrato in altri
periodi storici particolarmente avversi". (ANSA).