(di Marco Assab)
(ANSA) - ROMA, 09 FEB - Dalla pandemia alla guerra in Ucraina
passando per crisi energetica e inflazione. È uno scenario
sempre più fluido e incerto quello nel quale si muovono le
imprese italiane che operano sui mercati esteri, con rischi
politici che si fanno più intensi e rischi di credito che
restano stabili pur senza recuperare il terreno perso dopo tre
anni di shock avversi. È quanto emerge dalla Mappa dei rischi
2023 di Sace, che evidenzia una certezza: l'irreversibilità
della transizione energetica, processo che "tiene" e si conferma
in crescita nel mondo, nonostante condizioni economiche e
geopolitiche sempre più complesse.
Europa, America Latina e Asia, trainata dalla Cina, si
confermano le aree di maggiore crescita nelle rinnovabili.
"Sostenibilità e transizione sono priorità imprescindibili su
cui investire per sviluppare resilienza e costruire vie di
crescita futura per le aziende e per il nostro Paese",
sottolinea l'amministratore delegato di Sace, Alessandra Ricci
anche perché, rileva lo studio, la transizione ecologica
rappresenta l'unica alternativa all'attuale modello energetico e
alle sue vulnerabilità, oltre a essere elemento fondamentale
nella lotta ai cambiamenti climatici. Sfida questa non
rimandabile evidenziata dal peggiorare degli indicatori di
rischio climatico, con Asia e Africa subsahariana maggiormente
esposte.
Oltre all'allerta climatica ed energetica a determinare "uno
stato di fragilità che rallenta l'attività economica globale e
il commercio internazionale" si aggiungono debolezza del ciclo
economico e incertezza geopolitica. Peggiorano infatti i rischi
politici "in un contesto globale fortemente polarizzato da
elementi di natura geopolitica, in particolare nella componente
di violenza politica", spiega il chief economist di Sace,
Alessandro Terzulli. A risentire maggiormente di questo scenario
saranno i volumi degli scambi internazionali di beni e di
servizi. Sui primi pesa la debolezza della domanda, oltre che un
rallentamento fisiologico dopo le performance molto positive
dello scorso biennio; i secondi invece continueranno a
beneficiare della ripresa dei flussi turistici e delle attività
legate ai viaggi e al canale dell'ospitalità.
Tuttavia secondo Sace un allentamento delle pressioni
inflazionistiche, maggiore rispetto a quello atteso, sta
aumentando la probabilità di uno scenario migliorativo.
Stabile invece il quadro dei rischi del credito con mercati
quali India, Vietnam, Emirati Arabi Uniti, Brasile e Messico
che, grazie a profili in sostanziale miglioramento, possono
rappresentare un'opportunità. (ANSA).