(ANSA) - ROMA, 21 GEN - L'analisi degli economisti di via
dell'Astronomia evidenza quanto sia "meno cara l'energia", con
il ribasso del prezzo del gas "favorito da stock europei di gas
ancora alti, clima mite e consumi frenati", e per il petrolio
"grazie a una produzione che ha superato una domanda piatta".
Mentre sono "in lieve rialzo i prezzi non-energy (+1,6% a
novembre-dicembre), dopo la flessione dei mesi precedenti, sui
livelli alti del 2021".
Sullo scenario incide la "forte stretta sui tassi. A novembre il
costo del credito per le imprese italiane ha continuato a
salire: 3,37% per le pmi (1,74% a inizio 2022), 2,67% per le
grandi (da 0,76%). Un ulteriore aggravio di costi, che avviene a
seguito del rialzo dei tassi di riferimento. Il Btp a gennaio è
a 3,76% da 4,59% a fine 2022, ma il trend dei tassi resta al
rialzo", con la Bce che "ha annunciato nuovi aumenti del tasso
ufficiale nei prossimi mesi (secondo i future, dal 2,50% attuale
a 3,50% entro dicembre 2023)".
L'industria è "in flessione. La produzione ha registrato un
altro calo a novembre (-0,3%; -1,8% a settembre e -1,1% a
ottobre); la manifattura regge (+0,1%), con ampia eterogeneità
tra comparti, mentre si contrae il settore delle forniture
energetiche (-4,5%). Per il quarto trimestre la variazione
acquisita è molto negativa per il totale industria (-1,7%, -0,6%
nel terzo). I dati qualitativi a dicembre segnalano uno scenario
debole: gli ordini continuano a diminuire, le scorte ad
aumentare, le attese di rimbalzo si ridimensionano; il Pmi è
fermo in area di lieve contrazione (48,5 da 48,4), la fiducia
delle imprese segna una nuova discesa". L'analisi del Csc
evidenzia anche la situazione di "difficoltà" per il settore
delle costruzioni che "ha iniziato male il quarto trimestre
(-0,5% la produzione a ottobre-novembre), dopo il calo nel terzo
e l'espansione precedente. La fase difficile è attesa
proseguire: i dati sui permessi di costruire segnalano un forte
calo (-12,6% nei mesi estivi in termini di superfici
residenziali)".
E' stabile il settore dei servizi. "A novembre, il commercio al
dettaglio cresce (+0,4%), il turismo resta sopra il pre-Covid
(+3,6%). Gli indicatori segnalano stabilizzazione nel quarto
trimestre: a dicembre, il Pmi ha quasi raggiunto la soglia
neutrale (49,9 da 49,5), la fiducia delle imprese è risalita per
il secondo mese. Tengono reddito e consumi. L'inflazione, ancora
alta a dicembre (+11,6% da +11,8% a novembre) e maggiore per le
famiglie meno abbienti (+18,4% contro +9,9%), minaccia i
consumi, la cui risalita, fino al terzo trimestre, è stata
favorita dalla tenuta del reddito reale (anche grazie a più
occupazione) e dagli extra-risparmi passati (stabilizzata ora a
7,1% la propensione). Sono attese decisioni di spesa prudenti".
Intanto "regge il mercato del lavoro. I dati mostrano una buona
performance nel 2022 in termini di occupati: +50mila a novembre
da settembre (e +280mila da gennaio). Ciò spiega, in parte, la
diminuzione del numero di disoccupati (-26mila negli ultimi due
mesi). Positivo anche il costante calo degli inattivi". Poi, un
"export incerto" che prosegue una "dinamica altalenante" con un
rimbalzo a novembre (+3,8%, dopo -1,5%), "anche grazie a
maxi-vendite nella cantieristica navale". "Le indicazioni per
inizio 2023 restano negative secondo gli ordini manifatturieri
esteri, a fronte di una domanda mondiale debole, come confermano
i dati sul commercio in area di contrazione", aggiunge il Csc.
Sullo scenario internazionale, in Eurozona "più ottimismo",
negli Usa "segnali misti". (ANSA).