(ANSA) - BOLOGNA, 06 GEN - La crisi dell'Appennino dovuta
alla mancanza di neve mette a rischio il futuro "di circa 500
aziende" secondo Cna Bologna. "Nell'immediato sta colpendo la
filiera dello sci, la ricezione alberghiera, tutto il mondo del
turismo in Appennino ma forti ripercussioni le avranno anche le
imprese dell'indotto e aziende alimentari e della ristorazione",
ha detto Marco Gualandi, vicepresidente Cna Bologna e
imprenditore dell'Appennino. La confederazione di artigiani
chiede di "ragionare in termini di ristori per le aziende
maggiormente in difficoltà" puntando però lo sguardo al futuro.
Per Gualandi: "Il turismo in Appennino va rivisto. Non bisogna
focalizzarci solo sul 'bianco' ma puntare di più sul 'verde', su
un turismo 365 giorni all'anno. Pochi mesi fa eravamo felici per
l'arrivo di milioni di fondi Pnrr in Appennino: ora è tempo
forse di utilizzarli per riconvertire l'offerta turistica". Per
Cna le opportunità ci sono: "In attesa che le Terme di Porretta
siano a pieno regime, si può sfruttare il cosiddetto turismo
slow, quello dei sentieri, che stanno avendo un successo
clamoroso. Sulla Strada degli Dei e la Strada della Seta, non
bastano gli alloggi per accontentare tutte le richieste".
(ANSA).