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Natalità, Lollobrigida rilancia sulla tutela dell'etnia italiana

L'allarme di Giorgetti: 'Nel 2042 rischiamo di perdere il 18% del Pil con gli attuali tassi di fecondità'. Polemiche le opposzioni sul ministro dell'agricoltura, Scotto: 'Meloni lo cacci'

"Il calo demografico non c'è, gli abitanti del pianeta aumentano. Io usando termini che non sono piaciuti, parlai di sostituzione etnica, come se uno fosse obbligato a leggere testi sui complotti internazionali. Ma qui stiamo parlando di denatalità per tutelare la nostra cultura e la nostra lingua, non la razza. Siamo qui per capire se il nostro raggruppamento linguistico e culturale possa sopravvivere" ha affermato il ministro per l'Agricoltura, Francesco Lollobrigida, partecipando agli Stati generali della natalità. "Credo che sia evidente a tutti che non esiste una razza italiana. È un falso problema immaginare un concetto di questa natura. Esiste però una cultura, un'etnia italiana, quella che la Treccani definisce raggruppamento linguistico culturale, che immagino che in questo convegno si tenda a tutelare. Perché sennò non avrebbe senso" ha detto Lollobrigida. "La popolazione del mondo cresce e tanti di quelli che nascono nel mondo vorrebbero venire a vivere in Italia. E allora perché preoccuparsi delle nascite in Italia? Se la risposta è incrementare la natalità, è probabilmente per ragioni legate alla difesa di quell'appartenenza, a cui molti sono legati, io in particolare con orgoglio, a quella che è la cultura italiana, al nostro ceppo linguistico, al nostro modo di vivere". Critiche dall'opposizione.

"Ministro Lollobrigida, le mie figlie hanno padre tedesco, nonna croata, bisnonna olandese e un'altra estone. Come me le classifica? Prima la razza, poi l'etnia: errare è umano, perseverare… non è che magari lei ci crede davvero?" Così in un tweet la senatrice del Partito Democratico Simona Malpezzi commenta la recente dichiarazione del ministro dell'Agricoltura Francesco Lollobrigida. "Il richiamo all'etnia italiana dell'ineffabile Lollobrigida è il naturale epilogo della gaffe sulla sostituzione etnica. Stavolta non può rifugiarsi dietro l'ignoranza. Il ministro è un provocatore seriale. Meloni lo cacci, sennò significa che condivide queste farneticazioni". Lo scrive su Twitter il deputato di Art.1 Arturo Scotto, commentando le parole del ministro dell'Agricoltura Francesco Lollobrigida.

GIORGETTI - "Io credo che vada ribadito con forza che il sistema economico è strettamente correlato al fenomeno della natalità. C'è anche la possibilità di quantificare in qualche modo un modo quello che è l'impatto: da qui al 2042 con gli attuali tassi di fecondità il nostro Paese rischia di perdere per strada percentuali del Pil impressionanti, pari al 18%. Questo è un primo dato da cui partire". Lo ha detto il ministro dell'Economia Giancarlo Giorgetti in un videomessaggio agli Stati Generali della natalità in corso a Roma.

"Credo che di per sè una politica fiscale per la famiglia non sia l'elemento decisivo, ma è sicuramente importante. E quello che abbiamo già fatto, ma che soprattutto dovremo fare anche quando si discute di riforma fiscale complessiva è ragionare in modo corretto anche sotto il profilo economico e fiscale circa quello che è il concetto di reddito disponibile" ha aggiunto Giorgetti. "I metodi possono essere molteplici", ha aggiunto: "io ritengo che l'importante sia discuterne, ma soprattutto mettere come priorità dell'agenda politica questa sfida". 

"Purtroppo non posso essere presente agli stati generali della natalità, avrei voluto poterlo fare anche perché qualche settimana fa ho cercato di introdurre nel dibattito politico un tema che è epocale, che riguarda anche la sopravvivenza della nostra società e anche la sostenibilità del sistema economico". Lo ha detto il ministro dell'Economia Giancarlo Giorgetti in un video messaggio agli Stati Generali della natalità in corso a Roma.

La 'vera riforma previdenza è favorire la natalità' "Da tanti anni la politica discute della sostenibilità del sistema previdenziale, a cui si è risposto nel tempo con le solite ricette, cioè l'innalzamento dell'età pensionabile, penalizzazioni per il pensionamento anticipato. Per carità tutti interventi che hanno permesso di correggere la curva e rendere più sostenibile il sistema previdenziale, ma è assolutamente innegabile che la vera riforma previdenziale in realtà è una riforma che promuova la natalità. Senza questo tipo di impostazione il sistema non regge",  ha detto il ministro. "Già oggi, se andassimo a vedere i numeri in senso aggregato, troviamo che su 100 pensionati abbiamo 111 occupati, in 39 province in Italia il numero dei pensionati è superiore al numero degli occupati. Non è che la soluzione possa essere semplicemente continuare ad aumentare i contributi previdenziali, anzi noi stiamo cercando di fare interventi di sollievo in senso contrario", ha aggiunto.

Salvini, prevedere una detrazione di 10 mila euro per figlio "Prevedere una detrazione di 10 mila euro ogni figlio penso che metta d'accordo tutti. É uno degli obiettivi che ci siamo proposti. Giorgetti lo ha appena sentito. É uno dei temi che gli sta a cuore e dal desiderio si dovrà passare alla realizzazione. Ci sarà sempre qualcuno che eccepisce perché ha un figlio unico, ma si devono fare delle scelte". Lo ha dichiarato il leader della Lega e vicepremier Matteo Salvini agli Stati generali della natalità a Roma, rispondendo a chi chiedeva un commento sulle detrazioni fiscali per favorire la natalità.

"Quello della natalità è un tema che potrebbe unire: possiamo avere idee diverse sulla politica ma se fra cinquant'anni saremo 11 milioni in meno non è un successo per nessuno" afferma il leader della Lega. "Nel decreto lavoro è previsto che i treni, fringe benefit, i bonus a chi ha figli possano essere esentati dalle tasse. Poi, per esempio, incentivare l'acquisto di auto a sette posti, è una scelta politica. Aiutare le donne che rischiano il percorso di vita con aiuti economici unisce colori politici diversi, l'anno fatto regioni governate dal centrodestra ma anche in Puglia".

Carfagna, serve la condivisione politica "Penso che l'assegno unico universale possa essere una marcia di avvicinamento al quoziente unico universale. Servono priorità alta e condivisone politica necessaria. Massima disponibilità a sostenere il governo su questo e non ci devono essere differenze. Il made in Italy su cui bisogna puntare sono i bambini che nascono e le mamme che li curano e li crescono". Lo ha detto la deputata di Azione Mara Carfagna nel suo intervento agli Stati generali della natalità a Roma. "Siamo abituati a discutere di natalità come un fenomeno economico: ma il problema gigantesco è la distanza tra il desiderio di maternità delle donne italiane e la possibilità effettiva di poter fare figli: tutte le analisi ci dicono che si desiderano molti più figli di quelli che vengono fatti. Stiamo violando il diritto alla maternità delle donne italiane, ed è un diritto inalienabile che viene prima di tutto, riguarda non una minoranza ma la metà della popolazione italiana. Da qui bisogna partire per ogni confronto politico", afferma Carfagna,. "Serve che sia una priorità assoluta: è vero che abbiamo problemi sui conti ma il diritto alla maternità è il primo diritto, quindi deve essere priorità. Con il governo Draghi abbiamo investito 20 miliardi. Bene ha fatto il governo Meloni a implementare e confermare queste misure".

Schlein, c'è un nesso tra denatalità e precarietà delle donne "Sono molto d'accordo su un approccio strutturale per contrastare il crollo demografico: il Pd s'è speso per incrementare l'assegno unico, uno strumento equo e universale". Lo afferma la leader del Pd, Elly Schlein, collegata con gli Stati generali della natalità. "Importante poi incentivare l'occupazione femminile, non c'è contrapposizione tra i due strumenti, anzi vanno di pari passo. Poi giusto ridurre il peso della prima casa nel calcolo dell'Isee. Poi è vero che c'è paura del futuro: c'è un nesso tra denatalità e precarietà che colpisce soprattutto donne, giovani e meridionali. Per questo siamo contro i contratti a termine. Poi siamo ossessionati dall'aumento degli asili nido, aumentare il suo accesso".  "Siamo meno convinti sulla strada delle detrazioni fiscali: sarebbe un passo indietro rispetto alla sistemazione organica dell'assegno unico" ha dichiarato la segretaria del Partito Democratico Elly. "Quella sugli asili nido - ha aggiunto - è una partita su cui ci giochiamo un pezzo di futuro del Paese. Non si tratta solo di costruire i muri ma anche dare ai comuni i fondi per la gestione e per il personale. E bisogna poi qualificare le figure professionali".

Conte, per la natalità rafforzare il welfare "In prospettiva ci battiamo per la riduzione del tempo di lavoro a parità salariale: è una battaglia dei Cinque Stelle. Poi serve più welfare: il Conte due è quello che ha approvato l'assegno unico che va rafforzato, immagino anche l'allargamento al congedo di paternità. Ci sono tanti abbandoni legati al mercato del lavoro". Lo afferma il leader dei Cinque Stelle, Giuseppe Conte, in un video inviato agli Stati generali della natalità.

Bonetti, toccare assegno unico sarebbe passo indietro "Si può fare squadra? Sì perché lo abbiamo fatto e lo stiamo continuando a fare. L'esperienza della scorsa legislatura non è nulla che appartiene né a me, né a Mara Carfagna. Ma a un ragionamento complessivo: definire la stategia dell'assegno unico e del Family Act. Quella riforma ha rappresentato un metodo nuovo e dobbiamo seguire sul buon lavoro fatto. E in quel lavoro c'è un pezzo di tutti". Lo ha dichiarato la deputata di Italia Viva Elena Bonetti nel corso del suo intervento agli Stati generali della natalità a Roma. "L'assegno unico universale - ha aggiunto - rappresenta un innovazione nell'ambito della fiscalità perché tratta tutti i cittadini nello stesso modo. É un passaggio storico perché introduce la tassazione negativa. Tornare alle detrazioni fiscali a pioggia sarebbe un passo indietro".

Lollobrigida, più nati per difendere lingua e cultura italiana "Il calo demografico non c'è, gli abitanti del pianeta aumentano. Io usando termini che non sono piaciuti, parlai di sostituzione etnica, come se uno fosse obbligato a leggere testi sui complotti internazionali. Ma qui stiamo parlando di denatalità per tutelare la nostra cultura e la nostra lingua, non la razza. Siamo qui per capire se il nostro raggruppamento linguistico e culturale possa sopravvivere". Lo afferma il ministro per l'Agricoltura, Francesco Lollobrigida, partecipando agli Stati generali della natalità. "Per fare squadra bisogna che l'obiettivo sia lo stesso. Altrimenti è il popolo che ti dà un indirizzo che poi devi perseguire. Per me c'è l'impegno a permettere a uomini e donne liberi di diventare genitori. Questo richiede una serie di interventi di sostegno a diventare madri, non per costringerle ad esserlo. Dove c'è più welfare automaticamente c'è un aumento delle nascite. La provincia di Bolzano è quella con il più alto numero di nascite, dove si interviene sulla genitorialità. Su questo dobbiamo guardare in maniera pragmatica" ha aggiunto. "Abbiamo confermato tutte le misure: per noi - ha sottolineato - il principio di invertire il crollo demografico è fondamentale. Nel prossimi anni raccoglieremo la sfida, avendo governi stabili in grado di programmare, ma i soldi non sono infiniti, serve individuare le priorità. Dov'è l'impegno sulla natalità tra gli impegni delle forze politiche? Per noi di FdI è un tema che sta al primo posto e non da oggi, sperando che sia lo stesso per tutti gli altri partiti, sennò saremmo alle lettere di Babbo Natale. Sono convinto che la crescita demografica corrisponde alla crescita economica".

 

 

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