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Analisti, 'la Bce verso una pausa se la crescita rallenta'

Lo stop al programma App farà salire i tassi dei titoli di Stato

La Banca centrale europea ha "rallentato il suo ciclo di rialzo dei tassi d'interesse a un ritmo più moderato dello 0,25%, dopo tre grandi aumenti consecutivi dello 0,50%. Ma questo rallentamento non è una pausa e la banca ha ancora altri rialzi da fare". Così Ben Laidler global markets strategist di eToro.

"Questo eccezionale atteggiamento da falco - aggiunge - sosterrà per ora il rally dell'euro, ma alla fine potrebbe essere interrotto dal più rapido rallentamento della crescita globale che vediamo dietro l'angolo. A causa dell'impatto ritardato dell'aumento dei tassi d'interesse globali, dell'attuale crisi del sistema bancario e dell'imminente rallentamento del tetto del debito statunitense, l'Europa rimane la più vulnerabile a qualsiasi rallentamento della crescita globale".

Kevin Thozet di Carmignac sostiene che gli elementi "prospettici della dichiarazione indicano la fine del percorso di rialzo, con altri due rialzi di 25 punti base in programma. Insieme alla riduzione del programma di acquisto di asset, che terminerà a luglio. La luce in fondo al tunnel della fine dei rialzi dovrebbe essere di supporto per i mercati obbligazionari in generale. Mentre la fine dei reinvestimenti nell'ambito dell'App dovrebbe esercitare una pressione al rialzo sui rendimenti degli emittenti sovrani che hanno beneficiato maggiormente del programma, ossia i cosiddetti Paesi periferici". (ANSA).

Il settimo rialzo consecutivo dei tassi da parte della Bce arriva sulla scia di "un'inflazione ancora alta nell'Eurozona: ad aprile l'inflazione complessiva è risalita per la prima volta in sei mesi al 7%, anche se la componente core è scesa al 5,6% per la prima volta da giugno 2022", evidenzia Richard Flax di Moneyfarm. "La Bce - aggiunge - tiene conto del fatto che le banche dell'Eurozona hanno ridotto in modo significativo l'accesso al credito e prevede un possibile impatto sull'economia. Poiché il Fmi stima che l'inflazione non raggiungerà il target del 2% fino al 2025, la Banca Centrale dovrà intraprendere una delicata azione di bilanciamento, alla luce di un'inflazione persistente e della pressione sull'economia". "La Bce ha nuovamente aumentato i tassi di interesse rendendo evidente che le pressioni inflazionistiche di fondo rimangono troppo forti e preoccupanti per il Consiglio direttivo", sostiene Ed Hutchings di Aviva Investors. "La Bce - prosegue - continuerà a intraprendere tutte le azioni necessarie per realizzare il suo mandato e seguirà un approccio basato sui dati, il che al momento significa che ci saranno altri rialzi. L'annuncio della fine dell'Asset Purchase Program a luglio è stato un po' più anticipato di quanto ci si aspettasse e questo potrebbe far salire ulteriormente i rendimenti dei titoli di Stato europei, soprattutto nelle aree geografiche più periferiche come l'Italia e la Grecia, dove in passato si è assistito al maggior numero di sostegni prolungati."   

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