"Non apprezzo le dichiarazioni dei miei colleghi sui rialzi prolungati dei tassi": lo ha detto il governatore della Banca d'Italia, Ignazio Visco, nel suo saluto alla XIV conferenza Maeci-Banca d'Italia. "Anche se la politica monetaria ha finora avuto successo nello stabilizzare le aspettative, la grave situazione geopolitica rende molto difficile prevedere i futuri andamenti macroeconomici. La politica monetaria dovrà quindi continuare a muoversi con prudenza, facendosi guidare dai dati", e "senza mettere a rischio la stabilità finanziaria e minimizzando gli effetti negativi sull'ancora fragile ripresa", ha aggiunto.
Il calo del prezzo del gas "non sappiamo se resterà ", perché "l'incertezza nelle forniture resta alta" ha aggiunto il governatore della Banca d'Italia secondo il quale "la 'tassa' energetica va assorbita, come abbiamo più volte sottolineato, non generando vane e dannose rincorse tra prezzi e salari ma accrescendo la capacità di sviluppo dell'economia, e con essa la dinamica dei redditi reali". "Oltre ai rincari si è assistito a un significativo incremento della volatilità alimentato soprattutto dalla dinamica del prezzo del gas, cresciuto drasticamente, fino al picco di quasi 350 euro per megawattora toccato la scorsa estate, per poi iniziare a calare, fino a scendere al di sotto dei 50 euro, su valori comunque ancora pari a circa tre volte quelli prevalenti alla vigilia della pandemia", ha spiegato. La diminuzione "è stata favorita dalla ricostituzione delle scorte e dalla riduzione dei consumi in un inverno fortunatamente mite. L'incertezza sulle forniture rimane tuttavia elevata e non si può escludere che ulteriori sviluppi negativi di natura geopolitica possano determinare nuovi, marcati, rincari, oltre che per il gas naturale, per il petrolio e suoi derivati", ha aggiunto.
 "Se invece le richieste retributive, più che mirare in avanti, fossero soprattutto guidate dalla volontà di recuperare nell'immediato le perdite dovute al rincaro dei prodotti energetici e se i profitti delle imprese, dopo il trasferimento sui prezzi finali degli straordinari aumenti del costo dell'energia, non ne riflettessero nei prossimi mesi il drastico recente ridimensionamento, la politica monetaria non potrebbe che continuare a contrastare gli effetti di questi comportamenti sul complesso dei prezzi al consumo", ha spiegato. E ha poi ribadito che "il perseguimento della stabilità monetaria, responsabilità primaria della banca centrale, è tanto meno oneroso quanto più nella stessa direzione si muovono gli interventi delle politiche di bilancio e gli intendimenti delle parti sociali".
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