Il presidente Inps Tito Boeri non condivide l'idea di tagliare i requisiti di età per l'accesso alla pensione per le lavoratrici che hanno avuto figli. Bisogna, ha detto, "evitare le scorciatoie".
Poichè la scelta non è solo della lavoratrice ma anche del datore di lavoro e questo potrebbe "sfruttare la possibilità di fare uscire anticipatamente le donne con figli per ridurre la forza lavoro, obbligandole a prendere una pensione molto bassa per il resto della loro vita". Il problema delle donne è l'accesso al lavoro, carriere discontinue e pochi contributi.
 "Leggo proposte al tavolo di confronto tra Governo e sindacati - afferma Boeri nel corso di un intervento al Forum nazionale valore D - per dare la possibilità alle donne madri di andare in pensione prima". Ma il problema delle donne - spiega - è che sono "frequenti le discontinuità nella carriera lavorativa" che fanno sì che le pensioni siano "molto basse".
Introducendo la possibilità di andare in pensione prima (in un sistema ormai contributivo, ndr) secondo Boeri ci sarebbero due rischi: quello di uscire dal lavoro con pochi contributi e un assegno basso e di introdurre una discriminazione tra donne che fanno figli e altre che non ne hanno fatti. "Diamo un messaggio sbagliato - dice - a quelle che si impegnano appieno nel lavoro". Boeri ha sottolineato la necessità di intervenire sull'accesso al mercato del lavoro delle donne piuttosto che sull'uscita dal lavoro e su un sistema che vede il lavoro di cura cadere tutto sulla testa delle donne. "In quasi tutti i Paesi - dice - le ore lavorate in casa e fuori casa da uomini e donne si equivalgono. L'Italia è l'unico Paese nel quale le donne che lavorano cumulano un numero molto più alto di ore rispetto agli uomini" tra lavoro retribuito e lavoro di cura.