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Salemme, il mio teatro torna in tv sembra un secolo fa

Tre commedie dal 23/4. Intanto finita nuova sceneggiatura

 "In giro sento dire che dobbiamo prendere questo periodo come un'occasione per l'umanità.
Sinceramente la mia etica interiore non è cambiata: io già prima avevo affetto per il mio prossimo". Tra una telefonata a una zia anziana che è rimasta a Napoli e un'ultima pagina da scrivere per la sua nuova sceneggiatura, così Vincenzo Salemme, torna in teatro, almeno in tv. Nei giorni di quarantena forzata, tra i grandi appelli di artisti (e non solo) a cogliere l'occasione per proporre il meglio degli spettacoli andati scena nelle ultime stagioni, Rai2 riporta infatti in prima serata tre delle sue più divertenti commedie, andate in onda a dicembre 2019, in diretta televisiva dall'Auditorium Domenico Scarlatti della sede Rai di Napoli e adesso riproposte sotto l'unico titolo 'Salemme il bello...della diretta!''. Si parte giovedì 23 aprile con "Di Mamma ce n'è una sola", spettacolo sulle finzioni e i paradossi, dove Salemme indossa panni femminili. Si prosegue con "Sogni e bisogni" (30 aprile), favola surreale rappresentata per la prima volta nel 2001 e incentrata sul distacco di un "attributo" dal corpo del proprio "padrone". Fino a "Una festa esagerata" del 2016, diventata film due anni più tardi (7 maggio).
"Rivederli, in scena, con il pubblico in platea sarà un po' tuffo al cuore - racconta Salemme all'ANSA - Sono passati solo pochi mesi, ma sembrano secoli". Il Coronavirus, dice, l'ha sorpreso a metà tournée del suo ultimo spettacolo, Con tutto il cuore. "Ero venuto a Roma da Napoli per degli incontri e qui sono rimasto bloccato dal decreto del Governo. Per carità - sottolinea più volte - sono un privilegiato: sto bene, a casa mia, con la mia compagna. Ma, certo, una cosa così non l'avrei mai neanche immaginata".
La vita in quarantena? "Anche se non c'era ancora un'idea per un set - dice - ne ho approfittato per finire di scrivere la sceneggiatura tratta proprio da Con tutto il cuore. Ho faticato.
La mente tornava sempre alla tragedia di tutte quelle vittime, ma non ho voluto inserire il tema del virus nella storia. Non mi sembrava onesto - prosegue - Credo che come i nostri attori del dopoguerra, dalla Magnani a De Sica, portavano sul viso i segni di ciò che avevano patito senza doverne per forza parlarne in scena, allo stesso modo noi avremo negli occhi quello che abbiamo vissuto". Un periodo surreale, dove nulla è come prima e che per Salemme "costringerà a ripensare molto alla nostra vita.
Serviranno nuovi filosofi - dice - ma anche un dibattito serio sull'inquinamento. Improvvisamente, poi, mi sembra di arrivare tardi anche a mettere la pasta sul fuoco. Come facevo prima, quando correvo da una città all'altra, scrivevo, andavo in teatro, poi alla tv, incontravo persone, tutto in una giornata? Oggi è come se il pensiero si fosse rimpossessato del tempo che gli avevo sottratto". Ma la preoccupazione più forte è per il futuro. "Il teatro è l'ultimo comparto che riaprirà - dice - Intorno al mio lavoro vivono una trentina di famiglie. Dal 4 marzo sono ferme. È una responsabilità che sento". E allora si ragiona a nuove idee. "Si potrebbe pensare a un canale tv tematico - suggerisce - con abbonati che, da casa, comprano il biglietto per lo spettacolo. E gli attori realmente in palcoscenico, a recitare in diretta, perché - dice - il teatro è come un fiume, è come la vita, un divenire, non lo puoi fermare mentre accade". Magari, prosegue, "si potrebbe scegliere un teatro da mille posti" e accogliere "250 spettatori in platea", a distanza di sicurezza. "Mi viene in mente - sorride - quando, agli inizi, mi è capitato di recitare anche per una sola persona. Non importa quanti siano: l'importante è andare ancora in scena, non perdere il contatto con il pubblico. Io accetterei anche domani per far sopravvivere il teatro e tante famiglie".
Ma la prima cosa che farà Salemme una volta tornati alla "normalità"? "Ci penso dal primo giorno -ride - Voglio correre al mare, tuffarmi e poi sulla spiaggia, con la bocca che ancora sa di acqua salata, addentare 'na mozzarella"
   

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