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Piogge e esondazioni, la Romagna sott'acqua. Due morti e quattro dispersi

Evacuate almeno 900 persone. Misa verso la piena a Senigallia, 'portarsi ai piani alti'. Stop ai treni tra Forlì, Rimini e Ravenna

  Continua ad aggravarsi il bilancio del maltempo in Emilia Romagna: due persone sono morte e almeno quattro risultano al momento disperse. Dopo che è stato ritrovato senza vita l'uomo che risultava disperso a Forlì, un secondo uomo ha perso la vita a Ronta di Cesena. La prima vittima è morta, probabilmente annegata, nel piano terra della casa di via Firenze, in aperta campagna, vicino agli argini del fiume Montone, dove abitava insieme alla moglie. La donna è stata salvata dai soccorritori e ha detto che il marito era rimasto in casa al piano inferiore, dove è stato trovato senza vita. La seconda, un uomo sui 70 anni, è morta a causa dell'esondazione del fiume Savio e dalle forti precipitazioni che si abbattono sulla regione da ieri. Risulta inoltre dispersa la moglie. Si tratta - a quanto appreso - di una coppia di imprenditori agricoltori, impegnati nella produzione e raccolta di erbe aromatiche spezie
e fiori alimentari. L'allarme, sempre a quanto appreso, è stato dato dalla figlia 33enne della coppia, che dal secondo piano dell'abitazione
avrebbe contattato i Vigili del Fuoco. La coppia potrebbe essere uscita di casa per recarsi nella vicina azienda da loro gestita.

   In totale, almeno 4 persone risultano disperse nella provincia di Forlì-Cesena in seguito all'andata di maltempo che vede impegnati circa 600 vigili del fuoco. Secondo quanto si apprende dai soccorritori, una persona sarebbe dispersa a Cesena e tre a Forlì.

"È complessa la viabilità, con molte strade allagate, gli spostamenti sono difficili se non con mezzi attrezzati, ci sono problemi anche sulla viabilità nazionale, si consiglia di evitare alcune arterie e sono sconsigliati i movimenti da sud. C'è l'interruzione dei servizi ferroviari regionali e tutta la tratta adriatica deviata sulla tirrenica; l'invito è adottare misure di massima cautela, l'emergenza non è assolutamente finita, bisogna ascoltare le indicazioni, le operazioni di soccorso possono essere complesse e mettere a rischio i soccorritori". Così il vice capo Dipartimento Protezione Civile Titti Postiglione a Rai News.

   E' stata una notte di paura e di soccorsi a Faenza (Ravenna), una delle città più colpite dall'alluvione dopo l'esondazione del Lamone. In città ci sono persone che cercano aiuto dai tetti e sono in corso i soccorsi. In alcune strade l'acqua ha ormai superato i primi piani delle case. In molte zone della città non c'è la corrente elettrica e le linee telefoniche sono intasate. Il Comune ha aperto, nella centrale piazza del Popolo - completamente invasa dall'acqua - il Palazzo del Podestà, una struttura utilizzata solitamente per esposizioni e iniziative culturali, per accogliere le persone che abitano in centro e che sono state costrette a lasciare casa. Tutte le forze disponibili, fa sapere l'amministrazione comunale, sono al lavoro per i soccorsi.

   Novecento persone evacuate in Emilia Romagna, con strutture allagate e fiumi in piena o esondati, tanto anche a Cesena la gente è stata costretta a salire sui tetti. Anche Marche e Abruzzo sono alle prese con frane e fango mentre nel Veneto, con il ritorno dell'acqua alta, è stato nuovamente disposto l'innalzamento delle barriere del Mose.

   Questa mattina, il comune di Bologna ha diffuso un nuovo messaggio di allarme: "Salire al primo piano in via Montenero, via del Chiu', via della Ghisiliera e in tutte le vie adiacenti al torrente Ravone per rischio esondazione. Non recarsi nelle cantine e nei negozi".  L'amministrazione comunale fa inoltre sapere che la "viabilità è compromessa in molte zone della città metropolitana. Invitiamo la popolazione ad effettuare solo spostamenti realmente urgenti".

   Nel Cesenate, a causa delle forti piogge che si stanno abbattendo sul territorio dalla giornata di ieri "al momento stanno pervenendo segnalazioni di esondazioni puntuali" dei fiumi Pisciatello a Ponte Pietra e Macerone; Dismano nella zona di Pievesestina e Cesuola nella zona Rio Eremo". E' quanto scrive sulla sua pagina Facebook il sindaco di Cesena, Enzo Lattuca.

   Inoltre, osserva, "continuano gli interventi di evacuazione da parte di Vigili del Fuoco, Protezione Civile, Croce Rossa, sommozzatori e Soccorso alpino richiesti da famiglie interessate dall'allagamento parziale del piano terra della propria abitazione". Rivolgendosi alla cittadinanza, prosegue il primo cittadino cesenate, "ricordo la raccomandazione di tenervi lontani dai corsi d'acqua e abbandonare scantinati e piani terra. Il livello di piena del Savio previsto nelle prossime ore si stima più basso rispetto alla piena di ieri pomeriggio. Nelle prossime 6 ore - conclude - le precipitazioni saranno consistenti, pari a 30 millimetri".

   Risulta al momento isolata Lutirano, frazione di Marradi, comune del Fiorentino situato sul versante romagnolo dell'Appennino. Il territorio, a causa del maltempo, è interessato da diverse frane e smottamenti che bloccano le strade: al lavoro i vigili del fuoco e personale della Protezione civile della Metrocittà. Intanto è stata decisa la chiusura delle scuole, oltre che a Marradi anche a Firenzuola, come specificato dai rispettivi comuni e a Palazzuolo sul Senio, sempre nel Fiorentino, in Alto Muigello, da quanto si apprende dalla Provincia. La Protezione civile, si legge poi sul sito dell'amministrazione di Firenzuola, "raccomanda a tutti i cittadini di rimanere in casa e non mettersi in viaggio causa allerta meteo". Sono attualmente in viaggio, si spiega dai vigili del fuoco, il gruppo Gos (Gruppo operativo speciale) inviato dal comando di Firenze e di Prato. Aperto il Coc (Centro operativo comunale) per il coordinamento.

Maltempo, Riccione: allagato il Pronto soccorso dell'ospedale

Il ciclone tunisino che arriva dal Nordafrica continua a fare danni nel Paese, dove secondo le previsioni le piogge e le temperature basse proseguiranno almeno fino a giovedì, quando ci sarà una tregua.

La situazione più difficile è sulle coste e i rilievi romagnoli, territori per i quali la Protezione civile ha già diramato lo stato di allerta rossa sul rischio di criticitò idrauliche e idrogeologiche anche per le prossime ore. Da Bologna a Rimini - dove le scuole saranno chiuse come in molte altre parti d'Italia - le autorità locali si sono trovate a gestire "una situazione molto difficile", chiedendo alla popolazione di evitare di circolare nella zona di Riccione, con tunnel e ponti bloccati oltre a molte strade della città non percorribili. Persino il piano terra del pronto soccorso dell'ospedale cittadino è rimasto completamente allagato e hanno già fatto il giro dei social le immagini di chi ha tirato fuori il materassino gonfiabile con i remi per riuscire a passare da una parte all'altra della città. 

 

Sono dieci i fiumi dell'Emilia-Romagna che hanno superato la soglia di allerta 3 ed a Cesena il Savio ha raggiunto "livelli storici mai visti", tanto che alcuni abitanti sono stati costretti a salire sui tetti per essere poi recuperati con gli elicotteri.

Diversi fiumi della zona del Ravennate stanno tracimando e sono in corso le evacuazioni e i soccorsi. A Conselice c'è un'esondazione del Sillaro e si sta evacuando la zona. A Faenza i fiumi Marzeno e Lamone hanno superato gli argini e l'acqua sta entrando nel centro abitato. Il Comune chiede a tutti i cittadini di andare ai piani più alti possibile, se necessario anche sui tetti. Sono in corso i soccorsi dei Vigili del fuoco.

Anche il fiume Montone è esondato a Forlì. Due i punti più critici: alla confluenza con il torrente Rabbi, dove ha allagato vaste zone del parco urbano Franco Agosto e poco distante dal ponte di Schiavonia, dove il fiume ha allagato alcune strade e reso inagibili le case ai piani terra. Circa 80 persone che abitano in quella zona sono state accolte nel punto di soccorso allestito dalla protezione civile. L'attenzione resta altissima, perché la piena del fiume, sia pure lentamente, sta continuando a salire.

A causa del maltempo la circolazione ferroviaria è stata sospesa nei tratti di alcune linee che da Bologna (nel capoluogo emiliano inoltre è nuovamente esondato il torrente Ravone) o Ferrara portano a Rimini.

Tra le struttura evacuate in via precauzionale c'è anche il paddock nell'autodromo 'Enzo e Dino Ferrari' di Imola: finora nessun allagamento, ma le autorità continuano a monitorare la situazione e viste al momento non sarebbe a rischio il Gran premio di Formula uno, che si terrà dal 19 al 21 maggio.

 

Maltempo, a Rimini stabilimenti balneari allagati per la mareggiata

 

L'allerta frane e straripamenti si estende anche sulle città adriatiche più a sud: Pesaro, nelle Marche, è allagata a causa delle esondazioni sparse del torrente Genica che attraversa la città mente è in arrivo la piena del fiume Foglia che viene dall'entroterra. Sulle strade della provincia sono diverse le segnalazioni di cedimenti che hanno portato problemi alla circolazione e chiusure. Nel centro di Senigallia, in provincia di Ancona, la piena del Misa non ha provocato ulteriori danni ma restano chiusi per il momento gli esercizi commerciali sul lato fiume e resta ancora in vigore l'ordinanza per i residenti di tenersi ai piani alti delle abitazioni. Problemi anche in Abruzzo, in particolare nell'entroterra della provincia di Pescara, dove le strade sono state invase dal fango e la viabilità è andata in tilt. È stata anche chiusa al traffico la golena nord del fiume Pescara, che ha già superato la soglia di allarme.

Anche l'Alento e l'Osento sono in 'codice rosso' nella regione, dopo la lettura dei livelli idrometrici della rete. Le piogge torrenziali si sono abbattute però anche a nord. Sono oltre cento le richieste di intervento giunte ai centralini dei vari comandi dei vigili del fuoco in Friuli Venezia Giulia per i danni o situazioni di pericolo dovute al forte vento. E in Veneto dopo molte settimane di assenza è tornata a Venezia l'acqua alta: il centro maree del Comune ha calcolato una punta massima di 110 centimetri, per questo è prevista l'attivazione del sistema di barriere mobili del Mose a protezione della città.

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