(ANSA) - GENOVA, 11 APR - Nel Medioevo finanziarono la
costruzione dei moli di Genova con il loro lavoro di prostitute.
Oggi, secoli dopo, la città è pronta a rendere omaggio con una
targa commemorativa a tutte quelle donne che tra il 1300 e 1400
consentirono alla Superba di diventare una potenza mondiale. A
darne notizia è Il Secolo XIX.
"Dovevano pagare cinque soldi al giorno alla Repubblica di
Genova, tra il Tre e il Quattrocento - ha spiegato il presidente
del municipio Centro Est Andrea Carratù - e quel loro contributo
era stato essenziale per realizzare le opere portuali".
L'idea di omaggiare le prostitute genovesi dell'epoca nacque
dall'idea di una associazione della città vecchia, la Fondazione
Amon, che era stata sostenuta nella sua battaglia da Comunità
San Benedetto e Princesa, concordi nel voler dare un
riconoscimento alle donne di strada nel 2017 e dopo cinque anni
sembrerebbe arrivata alla conclusione. Una iniziativa culturale
per rimediare ad una vera e propria ingiustizia: anche se i moli
cittadini erano stati costruiti con il lavoro delle lucciole,
proprio a loro era vietato persino avvicinarsi all'area portuale
per non distogliere dal lavoro i camalli e i marinai.
"Il luogo per collocare la targa è già stato individuato,
sulla parte esterna di Sottoripa dietro a Palazzo San Giorgio",
spiega Daniela Marziano, avvocata e assessore del municipio
Centro Est. "La Sovrintendenza deve ancora pronunciarsi su
alcuni dettagli del testo e sul materiale della targa - riprende
Marziano - ma il senso è ormai definito, c'è una delibera
municipale e l'operazione si farà».
Il testo (provvisorio) suona così: "Tra il XIV e il XV secolo
le lavoratrici dell'antica 'arte del meretricio' potevano
esercitare, protette e curate, versando 5 soldi al giorno alla
Repubblica di Genova. Con i proventi di tale gabella la
Repubblica finanziò importanti opere monumentali, tra queste la
costruzione e l'ampliamento della fabbrica, zona che era vietata
alle nostre lavoratrici". (ANSA).
L'omaggio di Genova alle prostitute che la resero grande
Nel 1300 Genova usò le tasse della prostituzione per il porto
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