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Chi era Alessandro, l'avvocato riservato che amava viaggiare

Genitori affranti: 'Un ragazzo semplice'. Il dolore degli amici

 Lo studio legale e il mare, le cause in Cassazione e i viaggi in posti lontani, gli amici e la passione per la bicicletta. Era questo il mondo di Alessandro Parini, il giovane avvocato romano di 35 anni ucciso nell'attentato di Tel Aviv.
    I genitori oggi lo ricordano con un mazzo di fiori in mano e poche parole, quelle che riescono a pronunciare davanti ai cronisti in questo momento di immenso dolore: "La semplicità, la riservatezza, e la modestia", citano come suoi segni distintivi.
    "Dove è arrivato e i traguardi da lui ottenuti - aggiungono uscendo dalla loro casa nel quartiere di Monteverde - non li conosceva nessuno, solo lo studio per cui lavorava. Alessandro era fatto così". Poi con le lacrime agli occhi spiegano che non riescono a dire di più: "Siamo i genitori. Non ce la facciamo proprio".
    Anche uno dei suoi migliori amici, stessa età, stessi sogni, che era con lui in Israele non riesce a farsene una ragione.
    "Alessandro era un ragazzo normale, uno come tanti, non posso credere a tutto questo".
    Un vicino di casa ricorda il giovane con affetto: "Era educato e riservato. Viaggiava tanto e viveva da solo. L'avevo visto prima di partire. Era felice, certamente come chiunque prima di un viaggio". "Era un bravo ragazzo. Una persona meravigliosa ma in questo momento ogni parola sarebbe superflua", aggiunge commosso.
    Un'amica lo ricorda sui social: "Mi ha insegnato cosa significa avere un fratello non di sangue". "Ti sento nelle orecchie e nella testa, con la tua pacatezza e la capacità di calmarmi. La stessa che poco prima di accompagnarmi all'altare ti ha fatto dire 'ti si è aperto il vestito ma ti copro'. Sì mi ha sempre coperto le spalle".
    La modestia e la riservatezza erano dunque i tratti principali del carattere di Alessandro Parini, come oggi tutti ricordano. Diplomato al liceo Massimo, il prestigioso istituto dei Gesuiti che ha visto tra i banchi di scuola anche Mario Draghi, con una votazione di 100 su cento, si era dedicato agli studi giuridici, in particolare al diritto amministrativo.
    Nel curriculum, sul sito dello studio "Police & Partners", dove lavorava, figura che si era laureato nel 2011 alla Luiss di Roma, poi aveva conseguito il dottorato di ricerca presso l'università di Tor Vergata, sempre a Roma. Dal 2014 era abilitato all'esercizio della professione di avvocato e l'anno scorso aveva superato l'esame per poter patrocinare dinanzi alla Corte di Cassazione e alle altre giurisdizioni superiori. Si occupava di diritto dei contratti pubblici, della concorrenza e delle comunicazioni elettroniche ed era socio dell'Associazione giovani amministrativisti.
    Ma i successi sul lavoro non gli avevano fatto perdere la voglia di stare con gli amici, o di fare una passeggiata in bicicletta, dalla pista ciclabile sul lungotevere di Roma alla pedalata nel cuore di Milano con il Duomo sullo sfondo.
    Ma Alessandro amava soprattutto viaggiare. A Tel Aviv era appena arrivato per una vacanza con un gruppo di amici. È la sua pagina Facebook a testimoniare questa grande passione nell'andare a scoprire gli angoli più belli del mondo, da Bali a Petra in Giordania, da Zanzibar a Rodi in Grecia. E ancora Istanbul, con la veduta del ponte sullo stretto del Bosforo che unisce Asia ed Europa, o la costa ligure di Portofino.
    Il mare torna sempre in quei ricordi. E tra le ultime cose che ha visto ieri sera Alessandro Parini, c'era ancora il mare, quello che si perde a vista d'occhio dalla spiaggia di Tel Aviv.
    Era infatti sul quel lungomare, alla moda e sempre affollato, il posto più 'cool' della città israeliana dove oggi qualcuno ha portato fiori e lumini per ricordare questa vita spezzata. 
   

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