Se hai scelto di non accettare i cookie di profilazione e tracciamento, puoi aderire all’abbonamento "Consentless" a un costo molto accessibile, oppure scegliere un altro abbonamento per accedere ad ANSA.it.

Ti invitiamo a leggere le Condizioni Generali di Servizio, la Cookie Policy e l'Informativa Privacy.

Puoi leggere tutti i titoli di ANSA.it
e 10 contenuti ogni 30 giorni
a €16,99/anno

  • Servizio equivalente a quello accessibile prestando il consenso ai cookie di profilazione pubblicitaria e tracciamento
  • Durata annuale (senza rinnovo automatico)
  • Un pop-up ti avvertirà che hai raggiunto i contenuti consentiti in 30 giorni (potrai continuare a vedere tutti i titoli del sito, ma per aprire altri contenuti dovrai attendere il successivo periodo di 30 giorni)
  • Pubblicità presente ma non profilata o gestibile mediante il pannello delle preferenze
  • Iscrizione alle Newsletter tematiche curate dalle redazioni ANSA.


Per accedere senza limiti a tutti i contenuti di ANSA.it

Scegli il piano di abbonamento più adatto alle tue esigenze.

Cronaca
  1. ANSA.it
  2. Cronaca
  3. Mafia: restano in cella vivandieri Messina Denaro

Mafia: restano in cella vivandieri Messina Denaro

Lorena Lanceri e il marito Emanuele Bonafede

(ANSA) - PALERMO, 05 APR - Restano in carcere Lorena Lanceri e il marito Emanuele Bonafede, la coppia di "vivandieri" di Campobello di Mazara che, per mesi, ha ospitato a pranzo e cena nella propria abitazione il boss mafioso Matteo Messina Denaro.
    Entrambi sono accusati di favoreggiamento aggravato alla mafia e procurata inosservanza di pena. Il tribunale del riesame di Palermo ha rigettato l'istanza di scarcerazione presentata dai legali dei due indagati. Regge, dunque, davanti ai giudici, l'impianto accusatorio della procura di Palermo.
    Emanuele Bonafede è il fratello di Andrea, il cosiddetto postino di Matteo Messina Denaro, l'uomo che consegnava al boss le ricette mediche necessarie alle terapie a cui doveva sottoporsi ed è il cugino di un altro Andrea Bonafede, il geometra di Campobello che ha prestato l'identità all'ex primula rossa di cosa nostra. Il nonno di Andrea Bonafede inoltre era il padrino di Campobello, Leonardo, storico alleato dei Messina Denaro. Una famiglia al servizio dell'ex latitante, dunque, secondo gli investigatori. A incastrare i coniugi tra l'altro sono state le immagini delle telecamere di sorveglianza di un negozio che li immortalano mentre controllano la strada per dare il via libera al latitante e consentirgli di lasciare la loro abitazione indisturbato. I pm hanno scoperto inoltre che Messina Denaro, padrino di cresima del giglio della coppia, ha regalato al ragazzo un Rolex da oltre 6mila euro, gesto che proverebbe l'esistenza di un rapporto storico con i due.
    Secondo le indagini poi Lanceri sarebbe stata legata al boss da un rapporto sentimentale. Lo dimostrano i pizzini scoperti nei quali la donna, che dichiarava il suo amore al capomafia, usando il nome di Diletta per nascondere la sua identità. Lanceri, infine, veniva usata da Messina Denaro come tramite per le comunicazioni con altre persone: ad esempio con Laura Bonafede, la maestra, figlia del boss Leonardo Bonafede, che ha incontrato il padrino fino a pochi giorni prima del suo arresto. Lo provano le foto che li ritraggono insieme alla Coop del paese scoperte dai carabinieri. (ANSA).
   

      RIPRODUZIONE RISERVATA © Copyright ANSA

      Video ANSA



      Modifica consenso Cookie