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Ragazzino muore in casa dopo incontro boxe con gli amici

Cardiopatico, il quindicenne si è accasciato dopo la fine del suo match

Doveva essere una serata tra amici, un sabato sera come tanti altri passato in casa invece che in giro per locali o per i vicoli del centro storico, nella calca della movida genovese. Ma per uno studente di 15 anni, la serata è finita poche ore dopo essere iniziata: il suo giovanissimo cuore potrebbe averlo tradito ed è stato stroncato da un arresto cardiaco dopo un finto torneo di boxe. La tragedia si è consumata nel quartiere Castelletto, zona residenziale sopra il centro di Genova, dove si trova l'appartamento, all'ultimo piano di un bellissimo palazzo, di uno degli amici del ragazzino. Proprio lì, sabato sera, i 15 amici hanno trovato dei guantoni e hanno improvvisato un finto torneo di boxe. Il gruppo ha iniziato la serata come tante altre volte: una chiacchiera, forse una pizza, si beve qualcosa, magari una birra. Sì, ci si diverte.

A un certo punto qualcuno trova dei guantoni da boxe e allora decidono di organizzare un mini torneo. Duelli, sfide ma senza usare violenza, simulando soltanto i colpi tanto per fare passare la serata. Prima due, poi altri due. Infine tocca al 15enne: sono quasi le 22.30. Il ragazzino indossa i guantoni, uno dei suoi compagni pure. I due si mettono uno di fronte all'altro, fanno finta di stare su un ring, tirano un destro, un sinistro, simulano un gancio ma senza aggressività, fanno finta e schivano i colpi portati da braccia che son tutto meno che braccia da boxeur. Intorno a loro qualcuno fa il tifo, altri li ignorano e continuano a chiacchierare. Ma una volta finito quel round lo studente ha cominciato a sentirsi poco bene. Sente un dolore al petto, la testa pesante. Si siede e infine si accascia davanti ai suoi sbalorditi amici sbattendo la testa a terra.

I ragazzi all'inizio non hanno capito bene cosa stesse succedendo ma quando il 15enne non si rialza più hanno provato a scuoterlo e a chiamarlo. E capiscono che ha un urgente bisogno di aiuto. Chiamano il 112 e sul posto arriva subito un' ambulanza mandata dal 118 con un'automedica. I medici e i sanitari provano a rianimare il giovane: ci provano senza tregua per 40 interminabili minuti. Gli amici sono allibiti, c'è chi urla il suo nome, altri piangono disperati. "All'inizio pensavamo stessero scherzando - raccontano alcuni vicini - abbiamo sentito le grida di ragazzini e pensavamo a una bravata. Poi abbiamo visto le luci dell'ambulanza e dei carabinieri e abbiamo capito che era successo qualcosa di grave". Sul posto sono arrivati i carabinieri del nucleo radiomobile e i colleghi del reparto investigativo della Compagnia di Genova. I militari hanno controllato la casa e, una volta terminato, hanno escluso che sia stato fatto uso di stupefacenti. Hanno trovato qualche bottiglia di birra vuota in giro e quei maledetti guantoni. I ragazzi, accompagnati dai genitori, sono stati sentiti per tutta la notte dai militari. La vittima aveva qualche problema cardiaco ma non era considerato particolarmente grave tanto che giocava a tennis anche se non in modo agonistico. E allora, perché è morto a 15 anni appena? Forse lo sforzo di un round combattuto per gioco potrebbe essergli stato fatale oppure la caduta patita quando ha perso i sensi, che potrebbe avergli causato un violento trauma cranico. E' necessario capire cosa sia successo: Il sostituto procuratore della procura presso il Tribunale dei minorenni ha disposto l'autopsia, che si terrà nelle prossime ore. Solo questo atto potrà stabilire se è stato il suo giovane cuore a tradire un ragazzino di appena 15 anni.

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