(ANSA) - PERUGIA, 02 FEB - "Ci sono questioni che vanno
affrontate con rapidità, la prima è il 110%, il fatto che siano
bloccate le cessioni dei crediti fa sì che buona parte della
ricostruzione privata sia ferma": a ribadirlo è stato il
commissario straordinario alla ricostruzione post sisma, Guido
Castelli, arrivando a Foligno dove ha preso parte a una riunione
operativa con la Regione, l'Usr e i sindaci dei comuni
terremotati per fare un punto sulla ricostruzione.
Castelli ha ricordato che "il 110% può assorbire le quote di
accollo, cioè la parte del contributo che non copre le
lavorazioni che sarebbero altrimenti a carico del cittadino
terremotato".
"Se non lo sblocchiamo rischiamo di bloccare anche in Umbria
quello che è un processo convivente, dove la Regione e l'Usr
hanno lavorato in maniera davvero adeguata", ha aggiunto il
commissario.
Un altro problema da superare è le nuova piattaforma Gedisi dove
si caricano le pratiche della ricostruzione, "piattaforma che
sta creando qualche rallentamento e disservizio, ma stiamo
cercando di ridurre al minimo i disagi", ha sottolineato
Castelli. Per quanto riguarda la pianta organica che si occupa
della ricostruzione delle zone terremotate dell'Umbria, Castelli
nel definirla "inadeguata", ha ricordato che "sono 14 le unità
ancora da assumere e altre figure da stabilizzare".
"La stabilizzazione sarà resa possibile, auspichiamo, con un
intervento del decreto legge sisma che deve essere convertito
dal Senato nelle prossime settimane", ha detto il commissario.
"La stabilità e la stabilizzazione delle professioni tecniche è
davvero decisiva nel corso della ricostruzione, ma anche dopo,
perché se vogliamo che i nostri borghi non si spopolino devono
essere muniti di competenze tecniche all'altezza del presidio",
ha concluso. (ANSA).