(di Massimo Nesticò)
(ANSA) - ROMA, 24 GEN - I 'top di gamma' dell'industria
europea ed americana dei carri armati, rispettivamente il
Leopard 2 e l'Abrams, potrebbero presto fare il loro esordio in
Ucraina. E servirebbero almeno 5-600 tank efficienti
all'esercito di Kiev per lanciare una vera controffensiva e
recuperare i territori persi. La stima è di Pietro Batacchi,
direttore di Rid, Rivista italiana difesa.
L'oggetto del desiderio degli ucraini è in particolare il
tedesco Leopard 2. "Ad oggi - spiega Batacchi all'ANSA - ce ne
sono 1.700 negli arsenali dei Paesi europei, in svariate
configurazioni: gli A7, i più moderni ed efficaci, sono 220; poi
ce ne sono circa 700 nella versione A4, più vecchia, che i
turchi hanno schierato in Siria senza farci peraltro una bella
figura. L'A7 è il miglior carro probabilmente". Non è però
ancora chiaro quanti Leopard 2 arriveranno in Ucraina e di che
tipo. "Il vantaggio - osserva l'esperto - è che, essendocene
tanti in circolazione, ci sono molti pezzi di ricambio che
possono essere utilizzati in una guerra ad alta intensità come
quella che da un anno si sta combattendo in Ucraina e che
'macina' mezzi bellici ad un ritmo elevato". Il problema,
aggiunge Batacchi, "è che tra la decisione di fornire questi
carri ed il loro utilizzo efficace sul terreno passerà del tempo
non brevissimo. Bisogna infatti - aggiunge - addestrare gli
equipaggi a mezzi diversi dai tank ex sovietici che sono
abituati a guidare loro; i sistemi di caricamento non sono
automatici, ad esempio".
Da parte sua, la Russia può contare invece su una quantità
enorme di carri, tra quelli operativi, quelli che l'industria
militare, al lavoro h24, 7 giorni su 7, continua sfornare ed i
residui della guerra fredda presenti nei magazzini, almeno
6-7mila esemplari. Di questi ultimi, osserva il direttore di
Rid, "una parte può essere messa in campo con i riservisti che
stanno completando l'addestramento: si parla di 300mila uomini,
ma potrebbero essere di più. I carri più moderni sono i T90, poi
ci sono i T80, i T72 e stanno anche ricondizionando i T62 degli
anni '60. In una guerra come questa - evidenzia - la tecnologia
ha un peso, ma lo ha anche la quantità e sia come mezzi che come
uomini la bilancia pende verso Mosca".
L'esito del conflitto nei prossimi mesi è insomma tutt'altro
che scontato. "Il confronto - argomenta batacchi - si è
riequilibrato. La controffensiva di Kherson è stata molto
dispendiosa per gli ucraini, che stanno raschiando il fondo del
barile con le loro truppe, visto che in trincea si vede anche
gente di 60-65 anni ed ora i russi hanno ripreso in mano
l'iniziativa, perdono meno mezzi rispetto ai primi mesi di
guerra, hanno cambiato tattica". Si vedrà presto se i nuovi
carri armati potranno fare la differenza sul terreno. (ANSA).