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'Dove c'è cuore c'è casa', il calendario sulle famiglie non convenzionali

'Dove c'è cuore c'è casa', il calendario sulle famiglie non convenzionali

Scatti della fotografa Tiziana Luxardo per il Codacons

22 novembre 2021, 11:39

di Giorgiana Cristalli

ANSACheck

'Dove c 'e ' cuore c 'e ' casa ', il calendario sulle famiglie non convenzionali - RIPRODUZIONE RISERVATA

'Dove c 'e ' cuore c 'e ' casa ', il calendario sulle famiglie non convenzionali - RIPRODUZIONE RISERVATA
'Dove c 'e ' cuore c 'e ' casa ', il calendario sulle famiglie non convenzionali - RIPRODUZIONE RISERVATA

A poche settimane dall’affossamento del Ddl Zan il Codacons risponde con 'Dove c’è cuore c’è casa', il nuovo calendario firmato dalla fotografa Tiziana Luxardo. Dedicato alla famiglia non convenzionale, l'album di scatti in bianco e nero, ma con una cornice, in questo caso, rigorosamente arcobaleno, punta ad una vera e propria campagna di promozione sociale.

Con questo tema, annunciato da Codacons lo scorso maggio in occasione della Giornata internazionale contro l’omofobia, la transfobia e la bifobia, si traccia una nuova geografia della famiglia italiana, più reale e meno convenzionale, unioni di fatto, con o senza figli, ristrette o allargate, che racconta nuove forme di affettività, di complicità e anche di genitorialità.

«L’intento - spiega Tiziana Luxardo - è quello di trattare questo tema non da un punto di vista ideologico ma creando un impatto empatico ed emozionale: sono famiglie che funzionano da tanti anni, alcune intrecciano complicità nella vita, altre collaborazione sul lavoro, tutte sono basate sul rispetto. In questi dodici scatti ho voluto incorniciare ogni famiglia con un elemento di colore: un simbolico nastro arcobaleno che forma intorno a loro una casa».

Dodici scatti rompono gli stereotipi per combattere le discriminazioni per orientamento sessuale e identità di genere.

«Se lo scorso anno aveva suscitato diverse polemiche il calendario dedicato alla rinascita del Paese colpito dalla pandemia 'Italienza' – commenta il presidente Codacons, Carlo Rienzi – anche questo susciterà le proteste di moralisti e benpensanti».

A presenziare alla Casa Internazionale delle donne alla conferenza stampa di presentazione, martedì 23 novembre, c'è anche la patron di Miss Italia Patrizia Marigliani. È la prima volta che la Casa, baluardo del femminismo, apre le porte al concorso di bellezza. Nel calendario tra i protagonisti è infatti presente una delle prefinaliste della prossima edizione di Miss Italia, Giulia, ritratta insieme alla sua compagna. Giulia è in assoluto la prima concorrente dichiaratamente omosessuale dello storico concorso.

Tra gli scatti spicca quello dedicato a Edda Billi, tra le prime donne omosessuali dichiarate in Italia. Rivoluzionaria, visionaria e poeta, è presidente onorario dell’AFFI e fondatrice della Casa Internazionale delle Donne. La sua storia è fatta di eclatanti battaglie contro il patriarcato. “Lesbofemminista”, come lei stessa di definisce, ha fatto del suo grande amore per le donne il suo percorso politico, con lo sguardo sempre lucido e attendo sulle disparità di genere. C’è poi quello dedicato a Maria Laura Annibali con la moglie Lidia. Attivista e documentarista, dal 2014 Maria Laura è Presidente dell'Associazione Di’ gay project. Nel calendario non manca la famiglia allargata, solida come una piramide, e l’anziana coppia, apparentemente tradizionale, che ha vissuto felicemente insieme 50 anni di scelte sessuali diverse. E poi ci sono famiglie composte da due mamme con un figlio avuto con l’inseminazione artificiale: Marilena e Valentina con Cristiano e Veronica e Valeria con Tommaso. In quest’ultima è ritratta anche la nonna, mamma di Veronica, simbolo dell’accettazione di una famiglia omogenitoriale anche da parte di una generazione diversa e, forse, spesso meno incline a comprendere certi cambiamenti della società.

"Ho voluto chiudere infine - spiega Tiziana Luxardo - con una famiglia più vicina a quelle tradizionali in cui c’è un papà, Maurizio, una mamma e tanti figli: una famiglia allargata. Le divergenze, la separazione e l'accademico divorzio non hanno mai potuto dividere l'indivisibile. Figlie legittime, figlia affidata, figlio cresciuto, sempre, indiscutibilmente figli loro. E poi i nipoti. Ho voluto dare a questo gruppo familiare la forma di una piramide, simbolo della stabilità e solidità che li lega".

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