Le condizioni meteo buone e l'instabilità del quadro politico internazionale spingono in mare sempre più barconi carichi di donne, uomini e bambini in fuga da guerre, fame e disperazione. "L'intensificazione dei flussi migratori che stanno mettendo in crisi i Paesi della frontiera orientale - sottolinea la ministra dell'Interno Luciana Lamorgese - richiede un approccio europeo solidale: non possono essere lasciati soli gli stati più esposti". Ai vertici ministeriali di Malta e Lussemburgo Lamorgese dice di aver registrato un rinnovato clima di solidarietà "necessario per una effettiva condivisione del problema. Adesso solo una risposta coordinata e condivisa a livello europeo può consentire una strategia efficace".
Intanto solo nelle ultime ore la nave Ocean Viking di Sos Mediterranee e Medici senza frontiere, ha tratto in salvo 176 persone in difficoltà su due distinte imbarcazioni. I primi 74 migranti - tra loro 6 minori - erano a bordo di un gommone soccorso a circa 50 miglia dalle coste dalla Libia. "Esausti dal pericoloso viaggio, sembrano tutti in condizioni stabili", ha twittato Medici senza frontiere. La seconda imbarcazione, soccorsa in mattinata, aveva 102 persone a bordo: si tratta di un gommone in difficoltà a 40 miglia dalle coste libiche. Tra loro c'erano 12 donne, 4 delle quali incinte, e 9 bambini. Alcune piccole imbarcazioni sono poi giunte autonomamente, nelle ultime ore, a Porto Empedocle e Lampedusa. Tre gli sbarchi sulla più grande delle isole Pelagie: uno di 15 persone, l'altro di 11 e l'ultimo, nel pomeriggio, di 50 tunisini. Stessa nazionalità dei 15 arrivati con un barchino a Porto Empedocle.