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Chiude il Cara di Castelnuovo, l'ultimo pullman ha lasciato il centro

Verso Rocca di Papa, stesso Cas che ospitò naufraghi Diciotti

Porti che si aprono a Catania, per i naufraghi della Sea Watch, e un cancello che si chiude per sempre, alle spalle degli ultimi ospiti del Cara di Castelnuovo di Porto. L'ultimo pullman di migranti ha lasciato il 'Centro di accoglienza per richiedenti asilo' alle porte della Capitale, chiuso definitivamente dopo dieci anni di attività dopo la decisione del Viminale, che ha già annunciato lo stesso provvedimento a breve per il Cara di Mineo. Ma la scelta della chiusura della struttura in provincia di Roma solleva ancora polemiche, dopo l'arresto per furto di un giovane gambiano, ex ospite del centro già trasferito qualche giorno fa a Melfi. A Castelnuovo di Porto le ultime ore sono state vissute tra le lacrime dei migranti a bordo dei pullman e la commozione, mista a rabbia, degli operatori sociali del centro. Gli ultimi 60 ospiti sono stati trasferiti al Centro di accoglienza 'Mondo Migliore' a Rocca di Papa, lo stesso che per alcuni giorni ospitò i migranti della Diciotti.

A ricordare l'attività ormai conclusa di quella struttura, e i sussulti vissuti negli ultimi giorni, resta uno striscione affisso sul tetto della struttura dagli operatori, dove si legge: "Lavoratori: annullata la dignità". Per loro, rimasti improvvisamente senza lavoro, è previsto per sei mesi un fondo di integrazione salariale. Nei giorni scorsi oltre 450 migranti avevano già lasciato il centro a bordo dei pullman, diretti in diversi Cas d'Italia. Tra le persone trasferite a Rocca di Papa, invece, 17 godono solo di protezione umanitaria e saranno temporaneamente ospitati al Cas, in attesa di essere reinseriti in alcuni comuni del Lazio. Questo sarà possibile grazie all'utilizzo dei bandi di un fondo europeo già stanziato, che prevede appunto la possibilità di un tetto alle famiglie dei migranti con permesso umanitario, i quali altrimenti - con la nuova legge sicurezza - non avrebbero diritto all'accoglienza. Altri 17 richiedenti asilo, invece - che si erano integrati a Castelnuovo - , saranno temporaneamente accolti nello stesso Cas e la prossima settimana saranno ospitati negli appartamenti di alcuni abitanti del paese, grazie ad un progetto stipulato dal Comune con la Regione Lazio, per un'accoglienza diffusa.

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