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Eutanasia, come funziona e quali sono i Paesi che la ammettono

In Olanda nel 2001 prima legge al mondo che la ha introdotta

E' un preciso protocollo previsto dalla legge svizzera sulla "Morte Volontaria Assistita" che il paziente può arrivare a porre fine alla sua vita.

Il primo passo prevede l'attivazione dei contatti con la struttura sul territorio svizzero e l'invio della documentazione medica che attesti la patologia da cui la persona è affetta. Dopo l'accettazione da parte della struttura è previsto un colloquio con il medico che accompagnerà alla fine il soggetto. Per legge, il medico è tenuto a far desistere il paziente che lo ha richiesto dall'atto finale e, quindi, reiteratamente chiederà alla persona se vuole terminare i suoi giorni oppure vuole rimandare il tutto ad un altro momento.

Il soggetto può sempre cambiare idea e potrà fare ritorno a casa. Se invece si vuol proseguire nell'intento, il medico incontrerà nuovamente il paziente e ripeterà la richiesta se davvero si vuole procedere.

L'atto di accompagnamento alla 'dolce morte' consiste nella preparazione di una dose letale a base di Pento Barbital di Sodio. Precedentemente, al paziente vengono somministrate due pastiglie antiemetiche (antivomito) in modo da poter assorbire meglio il composto chimico. A questo punto, il medico, ancora una volta, chiederà di desistere, ma nel caso in cui la persona voglia procedere, verserà la dose letale in un bicchiere di acqua per poterla sciogliere.

E' indispensabile  essere in grado di intendere e volere in quel momento e soprattutto poter essere in grado di prendere il bicchiere in mano e poterlo bere deglutendo il composto disciolto in esso.

Sono 4, secondo gli ultimi aggiornamenti del Centre d'information sur l'Europe, i Paesi europei che hanno legalizzato il suicidio assistito e l'eutanasia attiva. A Svizzera, Olanda, Belgio e Lussemburgo si aggiungono, nel resto del mondo, Cina, Colombia e Giappone. Ecco alcuni esempi delle legislazioni nei diversi Paesi.

OLANDA - La prima legge che legalizza l'eutanasia e' stata approvata nell'aprile del 2001 in Olanda, che diventa il primo paese al mondo a consentire eutanasia e suicidio assistito.

BELGIO - La legge che legalizza l'eutanasia e' entrata in vigore nel settembre 2002. E' legale anche l'eutanasia sui minori. LUSSEMBURGO - La normativa e' entrata in vigore nel marzo 2009. Prevede che non venga sanzionato penalmente e non possa dar luogo ad un'azione civile per danni ''il fatto che un medico risponda ad una richiesta di eutanasia''.

SVEZIA - Nell'aprile 2010 l'autorita' nazionale da' il via libera all'eutanasia passiva (con interruzione-omissione di trattamenti medici). L'eutanasia attiva e' proibita.

SVIZZERA - Nel Paese elvetico la legge consente l'aiuto al suicidio se prestato senza motivi "egoistici". Una prestazione garantita anche ai cittadini stranieri.

GERMANIA - La Corte di giustizia tedesca si e' espressa nel giugno 2010 a favore dell'eutanasia passiva. Pur non essendoci una legge specifica anche l'eutanasia attiva e' ammessa se e' chiara la volonta' del paziente. SPAGNA - Sono ammessi eutanasia passiva e suicidio assistito, ma non l'eutanasia attiva.

DANIMARCA - In Danimarca sono ammesse solo le direttive anticipate di trattamento.

FRANCIA - L'eutanasia attiva e' vietata, mentre e' parzialmente ammessa quella passiva.

GRAN BRETAGNA - Anche l'aiuto al suicidio e' perseguito per legge, come ogni forma di eutanasia, ma un giudice puo' autorizzarlo in casi estremi.

RESTO DEL MONDO - Nel resto del mondo l'eutanasia e' ammessa in Cina negli ospedali, mentre in Colombia e' legale dal 1997. Nei paesi occidentali il piu' tollerante e' l'Oregon, negli Usa, che l'ha ammessa anche in questo caso nel 1997 e la permette anche in caso di depressione dei pazienti. Successivamente hanno adottato legislazioni simili Vermont, Washington e Montana. In Canada, patria di uno dei film piu' famosi su questo tema, 'Le invasioni barbariche', una legge che la legalizza e' stata bocciata e la situazione varia da provincia a provincia. Altri paesi, fra cui l'Australia, non ammettono l'eutanasia ma consentono le direttive anticipate di trattamento. In Giappone quando un paziente vuole accedere all'eutanasia viene avvicinato da una equipe che lo aiuta a prendere una decisione.

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