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Cena Berlusconi-Salvini ad Arcore, intesa anti-Renzi in Parlamento e per le regionali

Domani le riforme costituzionali tornano in Aula alla Camera

Torna l'asse tra Forza Italia e la Lega e il primo banco di prova ci sarà sulle riforme che domani tornano in Aula.

Ieri sera - secondo quanto riferiscono fonti parlamentari confermando indiscrezioni di stampa - si è tenuta una cena ad Arcore tra Silvio Berlusconi e Matteo Salvini per discutere di governo e alleanze politiche.

I leader di Forza Italia e Lega Nord hanno concordato una strategia di coordinamento per attuare una ferma opposizione in Parlamento ai provvedimenti del governo e per fermare Renzi. Durante la riunione si sarebbe giunti anche ad una prima intesa di massima sulle alleanze regionali anche se il tema resta da perfezionare nel corso di prossimi incontri.  In particolare durante l'incontro i due leader hanno fatto  anche il punto sulle candidature condivise in vista delle elezioni regionali di maggio. In questo quadro, si spiega in ambienti parlamentari di Fi e Lega, al netto delle candidature degli uscenti Zaia e Caldoro, sarebbero state espresse delle perplessità dal Carroccio su alcune candidature, come quella per la Toscana del candidato espresso da Forza Italia ed Ncd, che hanno portato ad una pausa di riflessione.

Ma Salvini precisa che con Forza Italia sono solo ripresi i colloqui. ''Con Berlusconi ricominciamo a parlare ma da qui a dire che c'è un accordo a 360 gradi, questo no'': lo ha detto Matteo Salvini parlando dell'incontro di ieri sera ad Arcore. ''Ci è stato detto - ha aggiunto - che Fi ha deciso di essere all'opposizione e questo ci riempie di gioia''.Di una cosa il leade della Lega si è detto certo: ''Laddove si tornerà al voto non è possibile che il simbolo della Lega Nord sia affiancato da quello dell'Ncd di Alfano, simbolo di un partito che ha scelto Renzi'': lo ha detto parlando con i giornalisti dopo la riunione della segreteria politica della Lega.

Domani le riforme costituzionali tornano in Aula a Montecitorio. Si va avanti - avverte il ministro delle riforme Maria Elena Boschi dalle pagine della 'Stampa' - con o senza Forza Italia. "Non si tratta - evidenzia - di minacciare nessuno. Abbiamo fatto la legge elettorale con loro: ora, se vogliono continuare a contribuire, bene, altrimenti noi andiamo avanti lo stesso. L'Italicum non si cambia più, non si torna indietro. Il testo del Senato è buono ed efficace e rilanciare sempre significa farla fallire".

Boschi non è preoccupata per i numeri, "lo dimostra il fatto che abbiamo chiesto subito di ripartire con le riforme. Con Fi in questo anno abbiamo fatto un lavoro serio, è strano che ora improvvisamente si mettano a criticare riforme che hanno votato e collaborato a scrivere".

Restano polemici i cinquestelle - "La verità - dice Alessandro Di Battista - è che sono trent'anni che si mettono d'accordo su tutto. Noi crederemo alla fine del patto del Nazareno quando, come ha proposto il Movimento 5 stelle, si decideranno a togliere il vitalizio ai politici mafiosi. Cosa che può esistere solo in Italia".

Ecco le prossime prove di tenuta per il governo in Aula:

Le riforme tornano in Aula - La Camera torna domani a esaminare la riforma del bicameralismo. L'obiettivo è quello di chiudere entro venerdì ma i deputati sono convocati da martedì a sabato dalle 9 alle 23. Le opposizioni che hanno fatto ostruzionismo sul testo hanno ancora tempo a disposizione per parlare e ci sono circa 1.600 voti da fare. Il testo poi deve passare al Senato. Per le riforme costituzionali è richiesto un doppio passaggio tra Camera e Senato a distanza di tre mesi. Se non c'è un'approvazione da parte dei due terzi del Parlamento il testo viene sottoposto al referendum.

Italicum riparte alla Camera - Dopo il via libera del Senato la riforma della legge elettorale torna all'esame di Montecitorio dove i numeri per la maggioranza sono meno proibitivi rispetto a Palazzo Madama. Il testo verrà assegnato in commissione Affari Costituzionali che ha un presidente di Forza Italia, Francesco Paolo Sisto. Il ministro delle Riforme, Maria Elena Boschi, ha detto di ritenere possibile che il via libera definitivo ci sia in aprile. In una intervista alla 'Stampa' il ministro Maria Elena Boschi ha avvertito maggioranza, Fi ma soprattutto minoranza Dem che chiede modifiche: il testo approvato dal Senato è blindato: "non si cambia più".

Elezione di due giudici della Consulta - Dopo l'elezione di Sergio Mattarella alla presidenza della Repubblica le Camere devono eleggere due giudici della Corte Costituzionale. Le prime convocazioni in seduta comune potrebbero esserci entro il mese di febbraio. sarà un altro banco di prova per la tenuta dell'esecutivo.

 

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