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Pedofilia, Wesolowski fa appello contro condanna

Papa vuole 'necessario rigore' per ex nunzio accusato pedofilia

L'ex nunzio mons. Jozef Wesolowski ha proposto appello alla sentenza canonica di primo grado di condanna alla dimissione dallo stato clericale per atti di pedofilia. Il giudizio all'ex Sant'Uffizio, dice padre Lombardi, è previsto nel corso delle prossime settimane, probabilmente in ottobre.

In attesa anche del processo penale, il Papa "si mantiene attentamente informato" e vuole che "sia affrontato con tutto il giusto e necessario rigore".

Mons. Wesolowski, ha dichiarato il direttore della sala stampa vaticana rispondendo a domande di giornalisti sul caso dell'ex nunzio a Santo Domingo giudicato per abusi sessuali su minori, "ha proposto recentemente appello - entro il termine prescritto di due mesi - alla sentenza canonica di primo grado di condanna alla dimissione dallo stato clericale. Il relativo giudizio presso la Congregazione della Dottrina della Fede e' previsto in tempi brevi, nel corso delle prossime settimane (probabilmente in ottobre)". In ogni caso, ha proseguito il portavoce vaticano, mons. Wesolowski "ha già cessato le funzioni diplomatiche e perduto la connessa immunità e, come già dichiarato in precedenza, il procedimento penale presso gli organi giudiziari civili vaticani proseguirà non appena la sentenza canonica sarà definitiva". In riferimento a quanto apparso in questi giorni su organi di stampa, dice padre Lombardi, "bisogna osservare che le Autorità della Santa Sede - fin da quando il caso è stato loro proposto - si sono mosse tempestivamente e correttamente, alla luce dello status specifico di cui mons. Wesolowski godeva come rappresentante diplomatico della Santa Sede. Ciò sia in occasione del suo richiamo a Roma, sia nella trattazione del caso in contatto con le Autorità della Repubblica Dominicana". Secondo il portavoce vaticano, "lungi da ogni intenzione di copertura, ciò dimostra, invece, l'assunzione piena e diretta di responsabilità da parte della Santa Sede anche in un caso così grave e delicato, su cui il Papa Francesco si mantiene attentamente informato e che vuole sia affrontato con tutto il giusto e necessario rigore". "Si deve infine osservare - conclude Lombardi - che, avendo mons. Wesolowski cessato le funzioni diplomatiche con la connessa immunità, potrebbe essere soggetto a procedimenti giudiziari anche da parte di altre magistrature che ne abbiano eventuale titolo".

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