(ANSA) - AREZZO, 21 OTT - Posta elettronica certificata:
ancora molte le imprese non in regola con l'obbligo di
comunicazione al Registro delle imprese entro il 1/o ottobre
2020. E' quando rende noto la Camera di commercio Arezzo-Siena.
Entro il 1/o ottobre, precisa una nota, ogni impresa avrebbe
dovuto comunicare al Registro delle imprese il proprio domicilio
digitale (Pec) attivo e univocamente riconducibile all'impresa
stessa così come stabilito dal Decreto Semplificazioni
convertito nella Legge n. 120 dell'11 settembre 2020. Un obbligo
non ancora adempiuto da molte imprese che rischiano di vedersi
comminare una sanzione pecuniaria. Per evitare questo, le
imprese inadempienti dovranno regolarizzare rapidamente la
propria posizione con la comunicazione della Pec al Registro
delle Imprese competente per territorio, in esenzione
dall'imposta di bollo e dai diritti di segreteria. Peraltro,
possedere un indirizzo di posta elettronica certificata era già
un obbligo dal 2008 per le società e dal 2012 per le imprese
individuali. Ma se la mancata comunicazione prevedeva finora
solo una sospensione temporanea per l'invio di pratiche
telematiche al Registro imprese, ora invece è prevista la
sanzione pecuniaria. Tutte le imprese sono invitate quindi a
verificare il corretto funzionamento del proprio domicilio
digitale (ex Pec) ed a controllarne la corretta iscrizione al
Registro delle imprese. Nel caso di mancanza di un domicilio
digitale attivo è necessario richiederlo a un gestore
autorizzato e comunicarlo al Registro delle imprese, avvalendosi
di una delle seguenti modalità: se il titolare di un'impresa
individuale o il legale rappresentante di una società sono in
possesso di un dispositivo di firma digitale, può essere
utilizzata la procedura 'Pratica semplice' così come gli utenti
registrati di registroimprese.it /Telemaco possono utilizzare la
procedura Comunica Starweb. E 'possibile anche rivolgersi ad un
intermediario (associazione economica di categoria o
professionista di fiducia). (ANSA).