(ANSA) - CATANZARO, 13 DIC - "La sentenza n. 261/2017 con cui
la Corte Costituzionale si è pronunciata in merito del decreto
legislativo con cui si è data attuazione alla cosiddetta Riforma
Madia in tema di riorganizzazione delle Camere di Commercio in
Italia, svuota di ogni legittimità gli atti e i documenti della
Regione Calabria e dello stesso Ministero con cui si insinuava
l'illegittimità del Consiglio camerale che lo scorso 4 dicembre
ha eletto a presidente di questo Ente Daniele Rossi". E' quanto
si legge in una nota dell'Ufficio di Segreteria generale della
Camera di commercio catanzarese.
"Il pronunciamento appena depositato dalla Consulta, infatti
- prosegue la nota - dichiara l'illegittimità costituzionale
dell'art. 3, comma 4, del decreto legislativo 25 novembre 2016,
n. 219 (Attuazione della delega di cui all'articolo 10 della
legge 7 agosto 2015, n. 124, per il riordino delle funzioni e
del finanziamento delle camere di commercio, industria,
artigianato e agricoltura), nella parte in cui stabilisce che il
decreto del Ministro dello sviluppo economico dallo stesso
previsto deve essere adottato 'sentita la Conferenza permanente
per i rapporti tra lo Stato, le regioni e le province autonome
di Trento e di Bolzano', anziché previa intesa con detta
Conferenza. Tale disposizione, ha quindi effetto diretto sul
decreto del Ministero dello Sviluppo Economico dello scorso 8
agosto, quello in cui si disponeva, tra le altre, la sospensione
delle procedure per il rinnovo dei Consigli camerali degli enti
interessati dal processo di accorpamento. Su questa base, il
dipartimento Sviluppo Economico della Regione Calabria aveva
dichiarato illegittimo il Consiglio camerale insediatosi su
convocazione della stessa Regione, Consiglio che aveva a sua
volta eletto Rossi presidente. È di tutta evidenza, alla luce
del pronunciamento della Corte, che ogni statuizione derivante
dall'articolo dichiarato illegittimo è conseguentemente
illegittima e sono tali tutti i successivi atti, comprese le
note del Ministero e i Decreti del Presidente della Giunta
Regionale, che si richiamano a tale decreto. Inoltre, essendo
venute meno la nuova rideterminazione delle circoscrizioni
territoriali, l'istituzione delle nuove camere di commercio e la
soppressione delle camere interessate dal processo di
accorpamento e razionalizzazione, nonché le altre determinazioni
conseguenti all'adozione del piano, crolla tutto il 'piano di
razionalizzazione' previsto dal DM, ivi compreso, ovviamente,
l'accorpamento tra le Camere di Commercio di Catanzaro, Crotone
e Vibo Valentia".
"La Camera di Commercio di Catanzaro, alla luce di quanto
sopra - conclude la nota - non può non sottolineare ancora una
volta la piena correttezza formale e legittimità degli atti che
hanno portato all'insediamento del nuovo Consiglio camerale e
quindi all'elezione del Presidente Rossi". (ANSA).