Un porto più integrato con la città, che si colleghi direttamente all'aeroporto e alla Valpolcevera -l'area del ponte Morandi - destinata a Zona logistica semplificata, da riconvertire alla logistica e una rete di infrastrutture aggiornate per creare un corridoio dedicato alle merci. E' il cuore del "bold plan", il piano ambizioso per il porto di Genova lanciato dall'assemblea di Spediporto, l'associazione degli spedizionieri genovesi, dal titolo "Webridgetworlds".
"Dopo il tragico crollo di Ponte Morandi Genova non solo si è rialzata, ma è tornata a pensare al proprio futuro, rialzando la testa e tornando a guardare lontano" spiega il presidente di Spediporto, Alessandro Pitto. Il porto di Genova fino a quel momento campione italiano della crescita ha chiuso il 2018 con un calo dei traffici dello 0,5%, ma guardando alle stime mondiali sull'aumento del traffico contenitori che per Genova secondo gli spedizionieri potrebbero arrivare dagli attuali 2,6 milioni di teu a 5,2 milioni e nella migliore delle ipotesi fino a 10 milioni, agli investimenti sulla via della Seta che tocca Genova e Trieste, "per Genova, la Liguria e il Nord Ovest si aprirà una straordinaria opportunità, in parte legata anche al dramma del Morandi". A spingere Genova oltre al piano nazionale sulle infrastrutture e al piano di investimenti dell'Autorità portuale, si sono aggiunte le opportunità della legge 130 per il rilancio del territorio ferito dal crollo. "Ora chiediamo un "bold plan" - dice Pitto - che all'aggiornamento infrastrutturale del porto, fra nuova diga, nuovo snodo di San Benigno, potenziamento della rete ferroviaria tanto a ponente che a levante del porto, incluso il doppio binario di Voltri Prà e all'automazione dei varchi portuali, sommi una visione ambiziosa del porto che abbracci banchine, aeroporto e Valpolcevera, destinata a nostro avviso a diventare una Zona logistica semplificata, diventando a sua volta un trait d'union con i retroporti". Grazie anche all'utilizzo delle tecnologie. "La Val Polcevera è un punto chiave per lo sviluppo del porto di Genova, geograficamente ci porta in pianura Padana, lì possiamo concentrare la dimensione tra porto e retroporto, crescendo e arricchendo l'offerta che il nostro scalo fa al mondo" raccoglie la palla il sindaco di Genova Marco Bucci. Mentre il presidente della Regione Liguria Giovanni Toti sottolinea che nonostante le difficoltà il 2019 sarà un anno di svolta per il porto di Genova "con l'entrata in funzione almeno parziale di Calata Bettolo e il completamento della piattaforma di Vado". Sui numeri della ripresa è cauto il presidente dell'Autorità di sistema portuale Paolo Emilio Signorini: "Nei primi due mesi del 2019 stiamo andando così, così. Nella seconda metà dell'anno probabilmente potremo tornare a crescere"
Per il viceministro a Infrastrutture e Trasporti Edoardo Rixi, intervenuto all'assemblea: "Chi dall'altra parte del mondo utilizza il porto di Genova deve capire che c'è una ferma volontà di recuperare e superare la criticità del crollo del ponte Morandi, altrimenti la portualità genovese invece di essere una risorsa rischia di trainare in basso il sistema portuale italiano, come in parte successo nel 2018".
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Spediporto