"Il settore farmaceutico e la salute sono da sempre un driver di sviluppo importante per l'Italia, ma nell'ultimo decennio abbiamo iniziato a perdere competitività, perché una parte dell'attività a monte della filiera, quella a maggior valore aggiunto, è stata delocalizzata all'estero. Il nostro obiettivo è riportare sul nostro territorio la ricerca e lo sviluppo della filiera farmaceutica e medica". A tracciare alcuni obiettivi per il futuro è stata Alessandra Todde, viceministro dello Sviluppo Economico, intervenuta ieri alla tavola rotonda "Scienza, salute, innovazione: una prospettiva di sostenibilità oltre la crisi", organizzata dall'Ambasciata di Svizzera in Italia.
La pandemia, ha spiegato Todde, "ci insegna che dobbiamo unire gli sforzi per fronteggiare minacce comuni. L'Unione europea è stata messa a dura prova, ma ha dato un grande prova di solidarietà. Ora è il momento di investire gli sforzi in un orizzonte di medio lungo periodo". Dal punto di vista della ricerca, ha proseguito il viceministro, "stiamo puntando, insieme a altri Stati membri, allo sviluppo della vaccinologia, di nuove biomolecole versatili, di tecnologie mediche innovative anche per la diagnostica 3d e in vitro". Mentre per quanto riguarda la digitalizzazione in campo medico "sono due i campi di applicazione principali: uno è l'utilizzo di modelli di acceleratori di calcolo che utilizzano l'intelligenza artificiale nella diagnosi e nella sperimentazione dei farmaci, l'altro è la raccolta, l'analisi e lo scambio dei dati, nel rispetto della Privacy". La ricerca, insieme alla digitalizzazione, ha concluso, "sono due dei principali pilastri del Recovery plan italiano, in cui abbiamo puntato, con il Ministero dello sviluppo economico, sul sistema integrato di ricerca pubblica e privata".
In collaborazione con:
Novartis