(ANSA) - NAPOLI, 06 AGO - Si chiama "machine perfusion" ed è
una tecnologia oggi disponibile al Cardarelli di Napoli,
fondamentale per migliorare e prolungare la vita degli organi a
scopo di trapianto terapeutico. È propio grazie a questa nuova
tecnologia che nei giorni scorsi i chirurghi del Centro
trapianti di fegato del Cardarelli (che è parte del Dipartimento
Trapianti) hanno potuto salvare la vita di Salvatore (nome di
fantasia) offrendogli una chance di guarigione altrimenti
impossibile.
L'uomo, 66 anni, era affetto, fa sapere l'ospedale in una
nota, da una cirrosi epatica terminale, resa ancor più complessa
da un epatocarcinoma. "A ventiquattro ore dal trapianto - spiega
il capo equipe Gianni Vennarecci - possiamo dire che tutto è
andato per il meglio, il paziente è sveglio, in buone condizioni
generali e con una buona funzione dell'organo trapiantato.
Questa nuova tecnologia ha il vantaggio di ridurre i danni
indotti da ischemia-riperfusione rispetto alle tecniche di
perfusione classica, inoltre permette anche una valutazione
funzionale dell'organo prima del trapianto, limitando i rischi
di una non-funzione o ritardata ripresa funzionale degli
organi". La machine perfusion è solo l'ultima delle moderne
tecnologie volute dalla direzione strategica dell'Azienda
Ospedaliera per offrire ai pazienti le migliori opportunità di
cura. Senza questa tecnologia difficilmente Salvatore avrebbe
avuto la possibilità di essere sottoposto ad un trapianto
salvavita in tempi così brevi. "L'utilizzo delle macchine che
tengono in vita gli organi attraverso una perfusione ossigenata
ipotermica - dice il direttore del Dipartimento Trapianti Ciro
Esposito - consente di migliorare la qualità degli organi prima
del trapianto. Questa tecnica riduce i limiti della tecnica
attuale di preservazione dell'organo, contribuendo ad aumentare
il numero e la qualità degli organi". (ANSA).
A Napoli primo trapianto fegato usando 'machine perfusion'
Al Cardarelli nuova tecnologia per prolungare vita degli organi
