(ANSA) - NAPOLI, 05 AGO - Budget aumentati per riabilitazioni
e analisi cliniche dei laboratori privati ma liste di attesa
ferme al palo. Questi i dati su cui si sofferma la Cgil Campania
Funzione Pubblica nel sottolneare gli effetti della "delibera
della Giunta Regionale della Camoania del 7 luglio che ha
definito i limiti prestazionali e di spesa per gli anni 2022 e
2023", afferenti la macroarea della riabilitazione ex art. 26.
"Si tratta - scrive Marco D'Acunto, segretario con delega
alla Sanità Privata del sidnacato - di una delibera che, senza
esprimere giudizi, dice con chiarezza alcune cose. Non è vero
che i tetti di spesa sono stati ridotti rispetto al pregresso,
come sostenuto da alcuni imprenditori del settore, anzi: in
riferimento al 2021, sono aumentati del 5,17% nel 2022 e del
4,94% nel 2023 il che significa ancora più spazio al privato.
Alcuni territori come Avellino, Caserta e Salerno vedono un
forte aumento dei limiti complessivi di spesa e inoltre nei
territori delle ASL Napoli 2 e Napoli 3 vengono fortemente
ridotti i limiti di spesa in riferimento alle prestazioni
residenziali e semi residenziali".
"In tale contesto negativo - spiega D'Acinto - di ulteriore
ricorso al privato per le prestazioni riabilitative, la FP CGIL
CAMPANIA attribuisce un valore positivo alla spinta che la
Regione chiede sulle prestazioni ambulatoriali "piccolo gruppo"
dato atto che le stesse, se utilizzate per neutralizzare le
inappropriatezze, possono consentire un miglioramento delle
liste di attesa che, oramai, in alcuni settori, arrivano a 2
anni per le prestazioni urgenti ed a 3 anni per quelle non
urgenti: un vero e proprio dramma. Nelle pratiche riabilitative
il tempo è il fattore più importante per il recupero delle
funzionalità. Sulle liste d'attesa, peraltro, l'ulteriore piaga
è rappresentata dalla totale assenza di trasparenza rispetto
alla quale la FP CGIL CAMPANIA continua a richiedere
l'attivazione di una centrale unica di prenotazione. La FP CGIL
continuerà la sua azione di verifica della attuazione della
Delibera con una serie di richieste alle Asl competenti per
territorio insieme al contrasto al dumping contrattuale nel
settore ed alla tutela dei diritti delle lavoratrici dei
lavoratori il cui rispetto è la prima garanzia per un servizio
sanitario pubblico rispettoso della dignità dei pazienti".
(ANSA).