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Alta Sostenibilità: con Biden quali prospettive per lo sviluppo sostenibile?

Clima, patti commerciali e disuguaglianze. Se ne è discusso su Radio Radicale nella rubrica ASviS condotta da Manieri e Po, ospiti Bonicatti, Midulla, De Ponte

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Joe Biden durante la campagna elettorale ha ribadito più volte che gli Stati Uniti sotto la sua presidenza sarebbero ritornati nell’Accordo di Parigi. Come cambierà il mondo con il nuovo presidente americano? La rivoluzione industriale basata sulle tecnologie pulite sarà avvantaggiata nei prossimi quattro anni? Sono alcuni dei quesiti su cui si è cercato di dare risposta durante la puntata del 23 novembre della rubrica ASviS Alta Sostenibilità, in onda su Radio Radicale e condotta da Valeria Manieri e Ruggero Po. Ospiti della puntata: Andrea Bonicatti (Relazioni istituzionali internazionali in ASviS), Marco De Ponte (segretario generale di ActionAid Italia) e Mariagrazia Midulla (responsabile Clima ed Energia Wwf Italia, esperta di trattative internazionali sul clima).

“Biden rappresenterà, a partire dal 20 gennaio, un cambio di passo rispetto al passato, perché prende sul serio argomenti come i cambiamenti climatici e le disuguaglianze sociali ed economiche”, ha esordito Andrea Bonicatti. “Quando si parla di Stati Uniti, è difficile immaginare, anche nel linguaggio, un programma d’azione sullo sviluppo sostenibile come siamo abituati a concepirlo in Europa. Nel migliore dei casi Biden disporrà di 50 senatori democratici, e per questo motivo dovrà sempre mediare con il Congresso su suoi programmi, che punteranno sulla riduzione delle disuguaglianze: economiche, sociali e di genere. Su quest’ultimo aspetto, anche grazie a Kamala Harris, il neopresidente ha insistito molto durante la campagna elettorale. Gli Stati Uniti sono sempre stati restii ad abbracciare l’Agenda 2030 e altri piani di azione globale. Credo che Biden inciderà anche su questo”.

Marco De Ponte, invece, ha ricordato la difficile situazione che attraversa il Paese a stelle e strisce in seguito al risultato elettorale e si è soffermato sul multilateralismo: “Non sono ottimista solo perché è stato eletto Biden, anche perché il comportamento dell’amministrazione Trump, che non favorisce la transizione, rischia di innescare un’inedita crisi costituzionale. Di sicuro le aspettative sono alte un po’ su tutti i fronti, e si attende un grande ritorno del multilateralismo dettato dalla razionalità. Penso che il cambio di atteggiamento che porterà gli Usa al rientro nell’Accordo di Parigi e nell’Organizzazione mondiale della sanità sia un fattore positivo, che contribuirà a costruire un clima nuovo. Aspetto importante, perché la percezione che non ci si salva da soli è fondamentale per il cambio di prospettiva che serve”.

Mariagrazia Midulla, infine, ha parlato dei prossimi passi da compiere per affrontare la crisi climatica: “Per gli Stati Uniti ritornare nell’Accordo di Parigi è semplice: basta inviare una lettera. La grande sfida che si apre ora fino alla Cop di Glasgow è fare in modo che i Paesi alzino i propri impegni di riduzione delle emissioni gas serra. Oggi è arrivato un primo segnale positivo dal Giappone, che ha annunciato un adeguamento dei propri NDCs (Nationally determined contributions). Anche l’India ha già comunicato che farà di più di quanto presentato a Parigi. La speranza è che, dopo gli ultimi quattro anni negativi, si apra finalmente una gara verso comportamenti virtuosi”.

ASCOLTA L'ULTIMA PUNTATA - Alta sostenibilità: Biden e l'accordo sul clima, i patti commerciali a oriente. Quali prospettive per lo sviluppo sostenibile?

Vai all'archivio delle puntate di Alta sostenibilità, la trasmissione di ASviS a cura di Valeria Manieri ed Elis Viettone, in onda il lunedì dalle 12:30 alle 13:00 su Radio Radicale.

Responsabilità editoriale e i contenuti sono a cura di ASviS


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