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In sala 'La mafia' di Maresco, premiata a Venezia

In sala 'La mafia' di Maresco, premiata a Venezia

Con fotografa Letizia Battaglia e manager eventi Ciccio Mira

ROMA, 13 settembre 2019, 10:17

di Francesco Gallo

ANSACheck

La locandina de La Mafia non è più quella di una volta - RIPRODUZIONE RISERVATA

La locandina de La Mafia non è più quella di una volta - RIPRODUZIONE RISERVATA
La locandina de La Mafia non è più quella di una volta - RIPRODUZIONE RISERVATA

Con il riconoscimento del premio speciale della giuria alla Mostra del cinema di Venezia, è in sala da ieri, distribuito da Istituto Luce Cinecittà, La Mafia non è più quella di una volta, il film di Franco Maresco che con il suo stile che mescola grottesco e iperrealismo esasperato racconta una storia della Palermo di oggi, tra il ricordo di Falcone e Borsellino e l'indifferenza di una parte di cittadini.
    Protagonisti - antagonisti nel cinismo di Maresco sono due palermitani noti: la fotografa Letizia Battaglia, 83 anni, fan del sindaco Leoluca Orlando, autrice di scatti storici sulle guerre di mafia e un curioso personaggio borderline, Ciccio Mira, organizzatore di eventi musicali che decide di puntare su un neomelodico che sostiene di essere uscito dal coma grazie all'apparizione dei due magistrati martiri della mafia.
    Il film documentario, che ha anche brevi parti di animazione, sottolinea più volte come il presidente della Repubblica Sergio Mattarella non abbia commentato la sentenza del 20 aprile 2018 in cui si è messo nero su bianco l'esistenza di un patto Stato-Mafia. Il Quirinale, durante i giorni veneziani, ha ribadito che il presidente della Repubblica "non commenta le sentenze".
    Ciccio Mira mette su un improbabile concerto neomelodico allo Zen in onore di Falcone e Borsellino, ma tuttavia i suoi discorsi e quelli del suo storico manager, Matteo Mannino, continuano a tradire una certa nostalgia per la "mafia di una volta". Maresco incalza i suoi protagonisti e i cittadini di Palermo, quei pochi del concerto allo Zen, e quelli in strada tra piazze e mercati chiedendo loro di dire davanti la telecamera 'no alla mafia' e 'viva Falcone e Borsellino'. Cosa che puntualmente non accade. Il film seguendo il racconto di Ciccio Mira, settanta anni palermitano ex operaio, un arresto e un procedimento penale per associazione mafiosa, affida ad un cartone animato la vicenda della nascita di una presunta occasionale amicizia della famiglia di Mira con quella dei Mattarella. Presunta amicizia che nella fiction e' attribuita a un incidente che avrebbe fatto urtare l'auto del padre di Mira contro il cancello di casa dell'attuale presidente della Repubblica italiana. Da quell'incidente il film fa scaturire addirittura la passione di Mattarella per il cinema che, sempre secondo il racconto di Mira, avrebbe goduto di ingressi gratuiti al cinema Massimo di Palermo dove lavorava il padre dell'impresario. "Meno male che Maresco c'e' con il suo scetticismo. Del film - ha detto a Venezia Letizia Battaglia - non sono d'accordo con certe cose, ma comunque amo la sua ferocia". Quanto ai riferimenti a Mattarella ha aggiunto: "sono solo quello che pensa Ciccio Mira".
   

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