Qualche sequenza della 'Tenerezza',
il prossimo film di Gianni Amelio, in uscita il 23 aprile, una
suggestiva lettura di 'Politeama', primo romanzo del regista dal
sapore fortemente autobiografico, e poi tanti aneddoti. Questo
in sintesi l'incontro, co-organizzato da MicroMega e Casa del
Cinema, in occasione dell'uscita dello speciale della rivista
nel quale Amelio si racconta.
"Si può dire, come accade in Politeama e in molti dei miei
film, che uno dei temi centrali del mio lavoro è l'abbandono, la
sindrome dell'abbandono. Una sindrome che appartiene anche al
protagonista della Tenerezza, Luigi (Renato Carpentieri), un
uomo anziano che solo alla fine supera questa paura", sottolinea
il regista.
Degli attori dice: "Non esistono attori cani, ma solo registi
non capaci di addestrarli. Io, ad esempio, non ho bisogno di
provini. Non ne faccio mai. In un attore - aggiunge - il talento
è solo il 30 per cento, mentre il 70 per cento è carattere. A
me interessa solo quello".
Riproduzione riservata © Copyright ANSA