Portare i temi della libertà e
della giustizia nei luoghi della società civile, rendendoli
accessibili a tutti. Con questo obiettivo Imola ospiterà dal 20
gennaio al 10 febbraio la mostra 'Zaki e gli altri prigionieri
di coscienza', allestita nei portici di piazza Matteotti con i
ritratti di Gianluca Costantini. Si tratta della mostra
itinerante nata in occasione del trentesimo compleanno di
Patrick Zaki, che nel giugno scorso si è svolta sotto i portici
di Bologna e che è stata ospitata da diverse città, da Torino a
Bari. A livello nazionale è organizzata da Amnesty International
Italia e Sardine. Tra i partner locali accanto a Comune e
Università di Bologna anche Anpi, Libera, Soci Coop Alleanza
3.0, Comitato pace e diritti.
L'iniziativa, che prevede a latere anche momenti di
approfondimento "cade in un periodo non casuale - ha ricordato
Giacomo Gambi, assessore alla Cultura di Imola -. Un periodo in
cui forse sapremo anche qualcosa sulla situazione giudiziaria
per Zaki". Lo studente egiziano dell'Università di Bologna è
stato scarcerato a dicembre dopo 22 mesi di prigionia ma è
ancora sotto processo, con udienza il primo febbraio.
La mostra, ha spiegato Marianna Francesca Tafuro per Amnesty
International Imola, "è una piccola ricostruzione della
repressione ai danni dei prigionieri e delle prigioniere di
coscienza nel mondo: 50 di 13 Paesi diversi". Zaki, ha
sottolineato, "non è mai stato da solo. Insieme a lui migliaia
di persone nel mondo che subiscono persecuzione per ciò che sono
o fanno", e poi "Patrick non è solo perché sin dal suo arresto
sono stati organizzati presidi, manifestazioni e iniziative per
stargli vicino e per chiedere la sua scarcerazione. È anche
grazie all'attenzione della società civile, da quando è stata
presentata questa mostra, che in pochi mesi sono state
rilasciate sette persone", fra le quali Sanaa Seif e Mahienour
el-Masry in Egitto. Il nome di Patrick non c'è perché non è
ancora definitivamente libero. "Fino a quel momento continuiamo
la battaglia per la liberazione di Patrick e per gli altri e le
altre prigioniere di coscienza".
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