A Cupramontana,
durante gli scavi per le fondamenta del nuovo teatro comunale, è
stato rinvenuto il primo tratto dell'acquedotto che riforniva
l'antico municipio romano. Il ritrovamento, avvenuto lo scorso
ottobre, ha dato il via ad una nuova campagna di scavi che hanno
portato alla luce un cunicolo incavato a mano nell'arenaria,
alto due metri, con uno sviluppo di circa 34 metri e una
pendenza del 2%. Un condotto facilmente percorribile verso
monte, mentre a valle è completamente ostruito da un palo in
cemento armato costruito per sorreggere un piccolo edificio.
La scoperta è stata presentata al pubblico dal sindaco di
Cupramontana Luigi Cerioni, e da Ilaria Venanzoni della
Soprintendenza per i Beni Archeologici delle Marche, con
l'archeologo Marco Ambrosi e l'Archeoclub di Cupramontana.
L'esplorazione ha confermato che il cunicolo è il tratto
iniziale dell'antico acquedotto romano scoperto tre secoli fa
dallo storico cuprense don Francesco Menicuccidurante alcuni
scavi archeologici condotti nel 1779, e di cui dava notizia
nella raccolta epistolare "Commercium Epistolicum".
Secondo Menicucci l'acquedotto si snoda lungo il versante
nord-ovest di Cupramontana passando nella zona anticamente
chiamata le "Canalecchie" (oggi via Gaspare Spontini). La
sezione del cunicolo mostra una volta a tutto sesto su pareti
che si stringono in basso a forma di 'V' per convogliare l'acqua
verso la valle anche in periodi di siccità.
Il sistema garantiva un approvvigionamento dell'acqua alla
città pressoché regolare. Il condotto potrebbe terminare in una
grande cisterna sotterranea. Il Comune è impegnato a reperire le
risorse finanziarie necessarie per la rimozione di quanto
impedisce l'esplorazione del tratto a valle dell'acquedotto.
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