Trentotto fermati con l'accusa di appartenere ad una banda di trafficanti di esseri umani. La Dda di Palermo, avvalendosi delle rivelazioni di un pentito dell'organizzazione, ha accertato che i migranti impossibilitati a pagare il viaggio venivano venduti a un gruppo di egiziani che li uccideva e ne vendeva gli organi. Il centro finanziario della banda era a Roma. Individuato il canale finanziario della rete criminale che gestisce il traffico di persone e la gestione dei profughi dall'Africa alla Sicilia.
Agli indagati la Procura di Palermo, titolare dell'inchiesta, contesta, a vario titolo, i reati di associazione per delinquere finalizzata al favoreggiamento dell'immigrazione clandestina, all'esercizio abusivo dell'attività di intermediazione finanziaria, nonché di associazione per delinquere finalizzata al traffico internazionale di stupefacenti, tutti aggravati dal carattere transnazionale del sodalizio criminoso.
Nel corso delle indagini, svolte dalle squadre mobili di Palermo e Agrigento e dal Servizio centrale operativo, è stata ricostruita la struttura organizzativa di un pericoloso network criminale e sono stati individuati ingenti flussi di denaro, provento del traffico di migranti; è stata individuata la centrale delle transazioni finanziarie effettuate tramite 'hawala' (il trasferimento di fondi senza movimentazione fisica dei capitali) in un esercizio commerciale di Roma.