"Uno come me in galera?". Federico Pesci, noto commerciante di abbigliamento di Parma, 46 anni, ha reagito così quando i poliziotti della squadra mobile lo hanno portato dai loro uffici al carcere, in esecuzione di un'ordinanza di custodia cautelare che ha raggiunto anche il nigeriano Wilson Ndu Anihem, accusato di essere pusher e suo presunto complice: i due sono accusati di aver violentato per ore e picchiato una giovane di 21 anni, nell'attico di Pesci, il 18 luglio. Le indagini sui due vanno avanti. La notizia ha scosso fortemente la città emiliana e il Comune, con il sindaco Federico Pizzarotti, sta valutando se costituirsi parte civile nel futuro processo. Pesci è un personaggio molto noto per la sua attività e i suoi marchi di abbigliamento. La sua pagina Facebook, quando il suo nome ha iniziato a circolare ieri mattina dopo la conferenza stampa della Polizia, è stata presa di mira e sommersa da insulti e offese. In giornata lo spazio social è stato chiuso e non risulta più accessibile. Pesci si è affidato all'avvocato Mario Linsalata ed è in attesa di chiarire la sua posizione nell'interrogatorio di garanzia, all'inizio della prossima settimana, sperando di poter quantomeno ridimensionare le accuse nei suoi confronti. Le indagini però proseguono: nell'appartamento sono state trovate corde e altri attrezzi sadomaso e si sta approfondendo il passato dell'uomo. Gli arresti di Parma sono arrivati pochi giorni dopo quello di Rimini, fatto dai carabinieri, nei confronti di un venditore di rose del Bangladesh accusato di aver violentato una turista danese. Lo straniero, 37 anni, ha precedenti per reati analoghi e la questura di Roma, città dove risultava risiedere, ha emesso per lui il decreto di espulsione. Il provvedimento avrà effetto al termine dell'iter processuale a suo carico: alla notifica procederà la questura riminese.