Il polo universitario penitenziario
della Statale di Milano si conferma il più grande d'Italia. Dal
2015 l'ateneo è in prima linea per garantire il diritto di
istruzione anche a chi è in carcere. Quest'anno il polo, già
primo in Italia per numero di studenti ristretti, cresce ancora
passando da 139 a 159 iscritti (di cui 9 donne) e si conferma
tra i progetti carcere più grandi d'Europa.
Dei 159 studenti iscritti 62 sono a Bollate, 50 a Opera, 15 a
Voghera, 4 a Vigevano, 3 a Pavia, 1 a Monza, 1 a San Vittore e 1
al carcere minorile Beccaria, 20 con esecuzione penale esterna,
e 2 di altri istituti (1 a Padova e 1 a Novara). "Il risultato
eccezionale che abbiamo ottenuto dal 2015 è il frutto di un
grande lavoro di coordinamento tra tutte le parti coinvolte",
commenta Stefano Simonetta, docente di Storia della Filosofia e
referente di Ateneo per il sostegno allo studio universitario
delle persone sottoposte a misure restrittive della libertà.
I dipartimenti dell'università coinvolti sono 27 su 31 e i
corsi di laurea 38. Tra quelli con più iscritti c'è al primo
posto Filosofia, con 23 studenti, a seguire Scienze politiche
con 21, Scienze umanistiche per la comunicazione 18, Scienze dei
servizi giuridici 15 e Giurisprudenza 12. Le fasce d'età dei
detenuti variano, anche se la maggior parte degli studenti ha
più di trent'anni e aumentano significativamente dopo i 45 anni.
Oltre i 60 anni ci sono 30 studenti. Mentre tra i 18 e i 24 anni
c'è un solo studente e tra i 25 e 30 anni sono in 6 a seguire un
percorso di studio. Il circuito detentivo di cui gli iscritti
fanno parte va dalla media sicurezza per 111 studenti, alta
sicurezza per 42, mentre 6 studenti sono sottoposti al regime
carcerario del 41 bis.
"Siamo molto orgogliosi che il Polo Universitario
Penitenziario de La Statale sia più grande d'Italia e
continueremo a lavorare in questa direzione per realizzare un
ateneo ancora più inclusivo", conclude Marina Brambilla,
prorettrice ai servizi per la didattica e agli studenti
dell'Università degli Studi di Milano.
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