"Il suo convinto sostegno
personale, ma anche in quanto presidente della Regione Umbria,
alle attività della Fondazione 'Peres center for peace', a
cominciare dal progetto 'Saving children', che consente di
curare i bambini palestinesi negli ospedali israeliani, è alla
base della scelta di attribuire a lei l'edizione 2017 del premio
della Fondazione": con queste parole la scrittrice israeliana,
Manuela Dviri, e Tsvia Peres Walden, figlia dello scomparso
premio Nobel per la pace, Shimon Peres, hanno motivato la
consegna del riconoscimento alla presidente della Regione
Umbria, Catiuscia Marini. Consegnatole ad Assisi, al dopo la
firma dell'accordo di collaborazione tra la Fondazione Giovanni
Paolo II ed il Centro Peres per la pace.
Nel ricevere il premio - una medaglia con la scritta "Toda",
grazie in ebraico, attribuito per la prima volta ad una
personalità non israeliana - Marini si è detta "emozionata, ma
anche onorata". "Questo riconoscimento - ha detto - è per me
motivo di orgoglio".
"Sono molto legata - ha sottolineato ancora Marini - al
Centro Peres, ma anche alla Fondazione Giovanni Paolo II e la
firma di oggi rappresenta un altro importante mattoncino che
mettiamo per la costruzione della pace in Medio Oriente e in
tutto il mondo".
La presidente ha ricordato i progetti di collaborazione e di
cooperazione in atto da anni tra la Regione Umbria, lo Stato di
Israele e la Palestina, da Ali della colomba, a Saving children,
ai programmi di "institutional building", e anche la visita di
Shimon Peres in Umbria nel 2013. "Avevo già avuto il privilegio
- ha detto Marini - di conoscerlo ed incontrarlo prima di quella
visita nella nostra regione che consacrò definitivamente la
straordinaria ammirazione che egli aveva per l'Umbria e per gli
umbri. E sono ancora oggi fiera ed orgogliosa di averlo accolto,
anche a nome di tutta la comunità regionale".
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