"La stragrande maggioranza di
lavoratori della scuola (intorno al 95%) è già vaccinata, ma il
governo, per nascondere incapacità e inefficienza, nonostante
nelle scuole si stia lavorando regolarmente, impone la
vaccinazione obbligatoria. Una vessazione di cui non si
comprendono le ragioni scientifico-sanitarie, poiché le aule
continueranno a essere frequentate da una maggioranza (gli
alunni) non vaccinata e, quindi, per evitare la diffusione della
pandemia continuerà a essere determinante il rispetto delle
regole (mascherine, uso del gel…), come ha fatto, dall'inizio
dell'anno, tutto il personale, vaccinato e non". Lo scrivono i
Cobas scuola. "Questi ultimi, in particolare, per lavorare si
sono sottoposti, a loro spese, ogni 48 ore a una verifica dello
stato di salute mediante un tampone.E' quindi evidente che
questo provvedimento serve solo a nascondere lo stato disastroso
della scuola pubblica ulteriormente accentuato dalle politiche
del governo Draghi", prosegue il sindacato, che chiede che il
CdM revochi immediatamente l'obbligo vaccinale, garantendo una
prosecuzione serena della vita scolastica per lavoratori e
studenti.
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