"Questo è un momento delicato dal
punto di vista politico. Nelle prossime settimane approveremo la
nuova legge di bilancio che, come sapete, è una legge
caratterizzata da numeri stretti, ma l'università e la ricerca
avranno un ruolo di primissimo piano". Lo ha garantito il
ministro dell'Istruzione Valeria Fedeli, intervenendo
all'inaugurazione del 155mo anno accademico del Politecnico di
Milano.
"E' stata volontà congiunta di Gentiloni e Padoan, da me
dolcemente incalzato, quella di varare - ha proseguito il
ministro - alcuni provvedimenti che rovesciano il trend di
disinvestimenti che ha caratterizzato gli anni precedenti. Già
il cambio di passo era avvenuto col governo Renzi".
Fedeli ha elencato alcune misure che sono una "boccata
d'ossigeno per nostre ricercatrici e ricercatori", tornando a
sottolineare che questa è "una manovra specifica e coerente che
ha come tema di fondo i giovani, e in particolare i giovani
ricercatori".
"Certo - ha notato - il confronto con altre realtà europee è
oggettivamente impietoso, nonostante la qualità dei nostri
ricercatori".
"A noi serve in particolare l'ingresso delle giovani
generazioni nel mondo della ricerca, un ricambio generazionale è
ineludibile, per questo - ha annunciato - vareremo un bando per
1.600 ricercatori di tipo B".
"Le scelte di questo Governo e di quello precedente dicono
che - ha spiegato - si vuole tornare a investire e a puntare su
università dopo un triennio dedicato alla scuola. Basta parlare
di spese, queste non sono spese, sono investimenti sull'economia
della conoscenza che vanno fatti, senno' non si sta fermi ma si
regredisce come società. Il messaggio che questa legislatura sta
offrendo è un messaggio di speranza e fiducia nel futuro dell'
Italia, che si alimenta - ha concluso - non con le parole ma con
i fatti, senza ricerca non possiamo davvero competere con
successo sullo scenario internazionale".
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