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Manovra: Fedeli, ricerca in primo piano

Manovra: Fedeli, ricerca in primo piano

Ministra, 'basta parlare di spese, queste sono investimenti'

MILANO, 06 novembre 2017, 13:39

Redazione ANSA

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- RIPRODUZIONE RISERVATA

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"Questo è un momento delicato dal punto di vista politico. Nelle prossime settimane approveremo la nuova legge di bilancio che, come sapete, è una legge caratterizzata da numeri stretti, ma l'università e la ricerca avranno un ruolo di primissimo piano". Lo ha garantito il ministro dell'Istruzione Valeria Fedeli, intervenendo all'inaugurazione del 155mo anno accademico del Politecnico di Milano.
    "E' stata volontà congiunta di Gentiloni e Padoan, da me dolcemente incalzato, quella di varare - ha proseguito il ministro - alcuni provvedimenti che rovesciano il trend di disinvestimenti che ha caratterizzato gli anni precedenti. Già il cambio di passo era avvenuto col governo Renzi".
    Fedeli ha elencato alcune misure che sono una "boccata d'ossigeno per nostre ricercatrici e ricercatori", tornando a sottolineare che questa è "una manovra specifica e coerente che ha come tema di fondo i giovani, e in particolare i giovani ricercatori". "Certo - ha notato - il confronto con altre realtà europee è oggettivamente impietoso, nonostante la qualità dei nostri ricercatori".
    "A noi serve in particolare l'ingresso delle giovani generazioni nel mondo della ricerca, un ricambio generazionale è ineludibile, per questo - ha annunciato - vareremo un bando per 1.600 ricercatori di tipo B".
    "Le scelte di questo Governo e di quello precedente dicono che - ha spiegato - si vuole tornare a investire e a puntare su università dopo un triennio dedicato alla scuola. Basta parlare di spese, queste non sono spese, sono investimenti sull'economia della conoscenza che vanno fatti, senno' non si sta fermi ma si regredisce come società. Il messaggio che questa legislatura sta offrendo è un messaggio di speranza e fiducia nel futuro dell' Italia, che si alimenta - ha concluso - non con le parole ma con i fatti, senza ricerca non possiamo davvero competere con successo sullo scenario internazionale".
   

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