Rete degli Studenti Medi e l'Unione
degli Universitari hanno svolto un flash-mob presso il Ministero
dell'Istruzione ieri sera, "per fare una volta per tutte luce
sull'ipocrisia del Governo del "cambiamento"".
Gli studenti, esponendo uno striscione che recitava "Giù la
maschera, non è questo il cambiamento! 16 novembre studenti in
piazza!", "hanno utilizzato dei cartelli per mostrare le
preoccupanti verità che si celano dietro le dichiarazioni e la
propaganda del Governo", spiega Giammarco Manfreda, Coordinatore
Nazionale della Rete degli Studenti Medi. "Di Maio dichiara di
voler mettere più soldi in istruzione e meno ai petrolieri -
dice Manfreda - ma oltre alle chiacchiere gli unici fatti, bozza
di Legge di Bilancio alla mano, sono 29 milioni di euro di tagli
in scuola e università. Parlano di "Scuole Sicure" in termini di
cani antidroga e telecamere, quando le scuole crollano in balia
del maltempo. Parlano di risparmi sull'alternanza, di
rivoluzione del sistema, quando in realtà c'è solo un nome
diverso dato allo stesso sfruttamento di prima, qualche ora
obbligatoria in meno, 50 milioni di euro persi chissà dove. Giù
la maschera, non è questo il cambiamento: saremo in piazza il 16
novembre".
Per Enrico Gulluni, Coordinatore Nazionale dell'Unione degli
Universitari, "Tutte le promesse sull'ampliamento della No Tax
Area e sul superamento del numero chiuso si sono rivelate
semplici chiacchiere. Nessun investimento, nessuna riduzione
delle tasse universitarie, nessun aumento delle borse di studio.
Nessun cambiamento, ma anzi si preferisce dare una mancia alle
aziende in cambio di qualche assunzione. Ci stanno distruggendo
il futuro. Non ci stiamo. E ci mobiliteremo ancora". Concludono
Manfreda e Gulluni: "Il 16 novembre saremo nelle piazze perché
siamo stanchi delle bugie di questa politica. Basta giochi di
potere sulla pelle degli studenti! L'Italia ha bisogno di un
sistema di istruzione finanziato, gratuito, accessibile a tutti,
democratico, al passo coi tempi: non di proclami e dichiarazioni
senza alcuna sostanza!".
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