Con minacce di morte lo avevano
costretto ad abbandonare la sua casa popolare, ma oggi l'uomo ne
ritorna in possesso. Riconsegnato al legittimo assegnatario un
alloggio Ater in zona Pietralata, alla periferia di Roma, di cui
si erano indebitamente appropriati appartenenti alla famiglia
Casamonica e sequestrato dai carabinieri lo scorso luglio nel
corso della maxi operazione "Gramigna". Il Direttore
dell'Azienda Territoriale per l'Edilizia Residenziale Andrea
Napoletano e l'Assessore alle Politiche Abitative della Regione
Lazio, Massimiliano Valeriani, hanno restituito l'immobile al
legittimo assegnatario alla presenza del Tenente Colonnello
Stefano Cotugno Comandante del Gruppo Carabinieri di Frascati. A
quanto ricostruito dagli inquirenti, l'abitazione era stata
estorta all'uomo dai Casamonica per un presunto debito non
restituito da parte del figlio adottivo di quest'ultimo, morto
una decina di anni fa in seguito a una lite. L'uomo, rimasto
senza casa, si era poi ritrovato a dormire in una sorta di
garage nel sottoscala di un immobile nello stesso quartiere.
"La legalità al primo posto: oggi rimarchiamo questo
principio, per noi, irrinunciabile e inderogabile". Così il
presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti. "La
riconsegna dell'appartamento dell'Ater a un cittadino, vittima
di abusi e coercizione da parte di un clan malavitoso, è la
vittoria della legalità sulla criminalità - aggiunge Zingaretti
-. Un segnale importante che istituzioni, forze dell'ordine e
magistratura, che ringrazio ancora una volta per lo
straordinario lavoro compiuto quotidianamente, lanciano a tutta
la nostra comunità. Dobbiamo avere coraggio e lottare insieme
contro i sodalizi criminali radicati purtroppo sul nostro
territorio, perché legalità significa anche e soprattutto
libertà, lavoro e solidarietà sociale. E una società unita nella
lotta alle mafie è sicuramente una società più forte", conclude
Zingaretti.
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