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Il Papa a Ostia, basta prepotenze

Il Papa a Ostia, basta prepotenze

Nella periferia di Roma piagata da mafia, 'non fatevi zavorrare'

ROMA, 04 giugno 2018, 11:38

Redazione ANSA

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(di Manuela Tulli) Un grido forte contro i clan: Papa Francesco ha scelto di celebrare il Corpus Domini a Ostia, il quartiere di Roma sul litorale. Non accadeva da cinquant'anni, da quando cioè Papa Paolo VI decise di svolgere la processione in quella periferia sul mare, e non nel cuore della Roma cristiana, San Giovanni in Laterano. E nel quartiere romano piagato dalle mafie, Francesco chiede di mettere fine a "omertà" e "prepotenze" e di scegliere invece la via della "legalità". Invita la popolazione a liberarsi dalle paure e dall'oppressione, "a non rimanere zavorrati" dal male. Parole forti che pronuncia nella messa nel piazzale a Santa Monica prima della processione, per oltre un chilometro tra le vie della cittadina, guidata dal vicario di Roma, mons. Angelo De Donatis. "Il Signore ci chiama anche oggi a preparare il suo arrivo", "anche in questa città, il cui nome - Ostia - richiama proprio l'ingresso, la porta. Signore, quali porte vuoi che ti apriamo qui? Quali cancelli ci chiami a spalancare, quali chiusure dobbiamo superare? Gesù desidera che siano abbattuti i muri dell'indifferenza e dell'omertà, divelte le inferriate dei soprusi e delle prepotenze, aperte le vie della giustizia, del decoro e della legalità", ha detto Papa Francesco nell'omelia.
    "L'ampio lido di questa città richiama alla bellezza di aprirsi e prendere il largo nella vita. Ma per far questo occorre sciogliere quei nodi che ci legano agli ormeggi della paura e dell'oppressione", ha sottolineato. "L'Eucaristia invita a lasciarsi trasportare dall'onda di Gesù, a non rimanere zavorrati sulla spiaggia in attesa che qualcosa arrivi, ma a salpare liberi, coraggiosi, uniti". "Avete provato situazioni dolorose; il Signore vuole esservi vicino. Apriamogli le porte", ha invitato il Papa. Francesco ha parlato così nella terra degli Spada passati da 'manovalanza' della più potente famiglia dei Fasciani a capiclan del litorale romano. L'ascesa era cominciata nel 2011 con un duplice omicidio ma ha cominciato a vedere la fine a novembre scorso con una testata a un giornalista ripresa dalle telecamere; episodio che ha portato all'inizio di quest'anno ad una serie di arresti. Una prepotenza che ha preso di mira da anni anche la cronista di Repubblica Federica Angeli, per questo motivo, sotto scorta. Ma Ostia è anche voglia di legalità. C'è il progetto del Campidoglio di intitolare un tratto del lungomare a Falcone e Borsellino, come anche è stata annunciata l'apertura, a partire dal prossimo settembre, di una "palestra della legalità" proprio a due passi da quella che era stata aperta e gestita illegalmente dalla famiglia Spada. Anche la risposta, questa sera, alla celebrazione con il Papa, con la presenza di migliaia e migliaia di persone, alla messa e lungo le vie della processione con il Santissimo Sacramento, in alcuni casi con i balconi addobbati come si faceva una volta, si inserisce in questo filone di voglia cambiamento, di volontà di tornare a parlare di Ostia solo come l'affaccio di Roma sul mare e non come terra dei boss.
   

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