"La libertà non ha pizzo" la
campagna antiracket e di consumo critico di "Libera", nata a
Reggio Calabria nel 2010, diventa regionale. Il direttivo
regionale dell'associazione, infatti, ha deciso di estendere
l'esperienza reggina all'intera regione partendo dalle province
di Catanzaro e Crotone.
L'iniziativa é stata presentata nel corso di una conferenza
stampa a Catanzaro. "Riteniamo - ha detto don Ennio Stamile,
coordinatore regionale di Libera - si tratti di una campagna
strategica per poter far fronte alla pervasività della
'ndrangheta che occupa tutti i canali economici e commerciali
del tessuto sociale. Quello che vogliamo fare non è sostituirci
a nessuno, perché ognuno ha il suo ruolo, ma soltanto
incoraggiare la denuncia da parte di chi subisce richieste
estorsive. Ma, soprattutto, vogliamo incoraggiare le
Amministrazioni locali a non lasciare soli gli imprenditori e
chi ha una attività commerciale che decidono di denunciare. In
Calabria, infatti, paradossalmente, capita anche che chi
denuncia viene abbandonato perché la nostra è una regione
capovolta, dove succede l'esatto contrario di quello che
dovrebbe capitare".
La scelta del capoluogo della Calabria per la presentazione
dell'iniziativa non è stata casuale. "Catanzaro - ha detto il
coordinatore di LIbera - non è solo il capoluogo di regione ed
il centro della Calabria. Riteniamo che qui ci sia la presenza
oltremodo importante di varie 'ndrine che esercitano la signoria
territoriale attraverso il racket dell'usura. Vogliamo quindi
fare fronte proprio a questo e ci attendiamo da tutte le
istituzioni, così come è accaduto a Reggio Calabria, la massima
collaborazione. E per istituzioni intendo la Dda, la Prefettura,
la Questura e tutte le forze dell'ordine. Su questo puntiamo e
questo anticipatamente chiederemo con forza e chiarezza perché a
Reggio Calabria i risultati si stanno vedendo proprio perché c'è
questa collaborazione che fa capo alla Prefettura e coinvolge
tutte le realtà territoriali".
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