"I partiti non dimentichino gli impegni assunti per formare liste pulite. Il 23 Settembre del 2014 i partiti all'unanimità hanno sottoscritto il Codice di auto-regolamentazione proposto dalla Commissione parlamentare antimafia, che, salvo smentite, li impegna tutti ancora oggi". A ricordarlo è il deputato Pd Davide Mattiello, componente delle commissioni Giustizia e Antimafia. "Il Codice - spiega - fa quello che la legge non può fare e cioè anticipare il divieto di candidatura al rinvio a giudizio, a condanne non definitive, a misure di prevenzione e cautelari legate ad ipotesi di reato gravi di mafia e corruzione. Il Codice, che non essendo una legge, non prevede sanzioni, ricorda a tutti che esiste una questione morale ineludibile: chi è opportuno candidare e chi no. Che detto altrimenti significa: che voti si vogliono raccogliere e quali no. Il Codice non risolve la questione, perché ovviamente non basta il profilo giudiziario a fare di una persona un candidato opportuno oppure no: ci sono perfetti incensurati senza alcuna pendenza penale, che però dovrebbero essere tenuti alla larga per le frequentazioni che vantano, le parole che usano, gli interessi che presidiano, ma appunto il Codice serve a segnalare il problema. I partiti ci facciano i conti. Poi i conti li faranno i cittadini il 4 di Marzo".(ANSA)
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