Una delle scuole più antiche
della città di Jesi, la secondaria di primo grado già 'Duca
Amedeo di Savoia', cambia nome e diventa un presidio di legalità
ricordando, da oggi e in avvenire, la figura di Paolo
Borsellino. Al magistrato assassinato nel luglio 1992 dalla
mafia assieme ai cinque agenti di scorta è stato intitolato
questo pomeriggio l'istituto al termine di due giornate di
festa, che hanno coinvolto 850 studenti e due testimoni di
eccellenza, il fratello Salvatore Borsellino, fondatore del
movimento Agende Rosse, ed il giornalista Paolo Borrometi, sotto
scorta per le sue inchieste sulla mafia. Oggi al palazzetto
dello sport di Jesi, gli studenti hanno celebrato Paolo
Borsellino con canti, lettere a lui dedicate e un flash mob in
cui, stesi a terra come vittime di mafia, hanno composto le
lettere del nome di Borsellino, chiedendo con grandi striscioni
Verità e Giustizia.
"Quella di Paolo - ha raccontato Salvatore - è stato un
messaggio d'amore, non solo di coraggio, perché senza l'amore
non avrebbe fatto le scelte che ha fatto sapendo che sarebbe
stato ucciso dalla mafia. Sono 25 anni dalla sua morte, è tempo
di combattere per la libertà e la giustizia calpestate da pezzi
deviati dello Stato che hanno trattato con la mafia condannando
Paolo a morte, e da magistrati che hanno permesso di occultare
la verità". "Oggi - ha proseguito - vedo Paolo rivivere nelle
acclamazioni dei ragazzi di Jesi; lo scrittore Gesualdo Bufalino
diceva che la mafia potrà essere sconfitta da un esercito di
maestri elementari, ed è la verità, qui si pongono le basi per
sconfiggere un cancro che ha corroso la vita del nostro paese".
"Voi non siete il futuro, ma il presente di questo paese e vi
è affidata la responsabilità dell'oggi", ha detto il giornalista
Paolo Borrometi ai giovani del palasport.
Nel pomeriggio, Salvatore Borsellino e Maria Rita Fiordelmondo
dirigente dell'istituto comprensivo Lotto e della scuola media,
hanno inaugurato la nuova targa, alla presenza del prefetto di
Ancona Antonio D'Acunto e del generale Angiolo Pellegrini che
collaborò con Falcone e Borsellino. "La nuova intitolazione - ha
detto la dirigente - giunge al termine di un lungo percorso
sulla legalità intrapreso con Agende Rosse. E' un ideale
passaggio di testimone dai vecchi ai nuovi eroi, magistrati
giornalisti e testimoni di giustizia. Vogliamo mettere in cima
alla nostra azione i principi di legalità correttezza e
trasparenza per accompagnare i ragazzi nell'arduo compito di
'doverosamente andare contro corrente', come ha scritto uno di
loro in un tema svolto a scuola".
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