Un vero e proprio tributo alla memoria di
Piersanti Mattarella da parte degli attori siciliani coinvolti
nel progetto. Inizierà il 4 febbraio prossimo a Palermo la
pre-produzione del film "Il Delitto Mattarella" per la regia di
Aurelio Grimaldi, co-prodotto da Cine 1 Italia e Arancia Cinema;
con la partecipazione in qualità d'investitore esterno della
società Edilizia Acrobatica Spa. Le riprese avranno inizio il 25
febbraio, con un cast siciliano composto da: Leo Gullotta, Nino
Frassica, Tuccio Musumeci, Pino Caruso, Pippo Pattavina, Toni
Sperandeo, Donatella Finocchiaro, Lucia Sardo e Guia Jelo.
Aurelio Grimaldi da anni raccoglie materiali sul caso
Mattarella. Dopo l'elezione del fratello Sergio al Quirinale ha
scritto una sceneggiatura densa di fatti e documenti, con
l'intento di combattere l'oblio in cui è caduta la vicenda. Tra
i personaggi le prime due cariche dello Stato, Sergio Mattarella
e l'allora Presidente del Senato Pietro Grasso, che quel 6
gennaio 1980 era un giovane PM di turno e quindi titolare di
inizio indagini sull'omicidio. Circondati da politici poi
pluricondannati (Ciancimino), uccisi dalla mafia per non aver
rispettato i patti (Lima), suicidi per sensi di colpa
(Nicoletti), condannati ma prescritti (Andreotti) e boss mafiosi
come Stefano Bontade e poi Totò Riina, che ne prese il posto col
sangue, dando inizio al predominio dei Corleonesi. "Piersanti
Mattarella - sottolinea Grimaldi - è una figura ingiustamente
dimenticata. A Roma e Milano non esiste nemmeno una via a lui
dedicata. La discrezione della impeccabile famiglia e del
fratello Presidente della Repubblica sono senza pari". Il
Presidente della Regione Sicilia Piersanti Mattarella fu ucciso
a Palermo, nella centralissima Via Libertà, il 6 gennaio 1980.
Secondo la vedova, Irma Chiazzese, il killer fu il terrorista di
destra Valerio Fioravanti, da lei ripetutamente riconosciuto.
Secondo il Giudice Istruttore, Giovanni Falcone, Mattarella fu
ucciso da neofascisti per uno scambio di "servizi" tra Cosa
Nostra, Banda della Magliana (che trattava col capomafia Pippo
Calò il riciclaggio dei soldi mafiosi) e i NAR di Fioravanti,
interessati a far evadere, con l'aiuto della mafia, il leader
Concutelli, provvisoriamente rinchiuso nel carcere Ucciardone di
Palermo. Ma Mattarella aveva avviato in Sicilia una giunta
bianco-rossa con l'appoggio del PCI, in anticipo sulla
Solidarietà Nazionale del suo maestro Aldo Moro, con Berlinguer.
I principali avversari politici di Mattarella furono i suoi
compagni di partito: Lima, Ciancimino, Gioia e Nicoletti.
Secondo Giovanni Falcone non erano state trovate prove di una
loro diretta responsabilità nell'omicidio Mattarella. Ma il
processo Andreotti (con l'ex-premier democristiano dichiarato
colpevole di associazione mafiosa fino al 1980, ma prescritto)
ha comprovato, come scritto in sentenza sia di 1° grado, che di
2° grado, che di Cassazione, che Andreotti incontrò il boss
Stefano Bontade subito prima dell'omicidio Mattarella, venendo a
conoscenza del fatto che Cosa Nostra intendeva eliminare quello
scomodo politico onesto, ma non fece nulla per proteggere il
compagno di partito.
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