Si è aperto oggi a Torino il nuovo
processo d'appello a Daniele Ughetto Piampaschet, l'aspirante
romanziere della provincia torinese, accusato dell'omicidio di
una giovane prostituta nigeriana, sua amica. Il corpo della
donna era stato ritrovato nel febbraio 2012 sul greto del Po,
proprio come nel suo romanzo 'La rosa e il leone'.
Nell'ottobre 2016, la prima sezione penale della Cassazione
ha disposto l'annullamento con rinvio della sentenza della Corte
d'Assise d'Appello di Torino, che il 30 giugno 2015 l'aveva
condannato a 25 anni e mezzo per omicidio volontario. In primo
grado, Piampaschet, che si è sempre detto innocente, era stato
assolto.
Per l'uomo, questa mattina in aula, non è in corso alcuna
misura cautelare, se non il ritiro del passaporto.
La Procura Generale ha chiesto l'audizione di quattro testimoni
conoscenti della vittima, ritenuti inattendibili in primo grado
e attendibili in secondo grado, che però potrebbero non essere
reperibili, e l'interrogatorio dell'imputato. La difesa,
rappresentata dall'avvocato Stefano Tizzani, ha chiesto di
risentire i familiari di Piampaschet. (ANSA)
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