- ROMA - Una stretta sul web e il coinvolgimento delle scuole
nel contrasto di quelle molestie online che in troppi casi hanno
portato chi ne é stato vittima a togliersi la vita. Sono i
cardini della legge sul cyberbullismo che entra oggi in vigore.
"E' un provvedimento importante con cui mettiamo al centro la
tutela delle nostre ragazze e ragazzi" ha commentato su twitter
Valeria Fedeli, titolare del ministero dell'Istruzione che è già
al lavoro per attuare il provvedimento. Il testo introduce per
la prima volta nell'ordinamento la definizione legislativa di
bullismo telematico, inteso come ogni forma di pressione,
aggressione, molestia, ricatto, ingiuria, denigrazione,
diffamazione, furto d'identità, alterazione, manipolazione,
acquisizione o trattamento illecito di dati personali realizzata
per via telematica in danno di minori. Ma è cyberbullismo anche
la diffusione di contenuti online per isolare il minore mediante
un serio abuso, un attacco dannoso o la messa in ridicolo. I
ragazzi sopra i 14 anni (anche senza che i genitori lo sappiano)
potranno chiedere direttamente al gestore del sito l'oscuramento
o la rimozione dell'aggressione on line. Nel caso in cui il
gestore ignori l'allarme, la vittima, stavolta con il genitore
informato, potrà rivolgersi al Garante per la Privacy che entro
48 ore dovrà intervenire. Un compito speciale spetta alla
scuola. In ogni istituto tra i professori sarà individuato un
referente per le iniziative contro il bullismo e il
cyberbullismo. Al preside spetterà il compito di informare
subito le famiglie dei minori coinvolti in atti di bullismo e,
se necessario, convocare tutti gli interessati per adottare
misure di assistenza alla vittima e sanzioni e percorsi
rieducativi per l'autore. Più in generale, il Miur ha il compito
di predisporre linee di orientamento di prevenzione e contrasto
puntando, tra l'altro, sulla formazione del personale scolastico
e la promozione di un ruolo attivo degli studenti, mentre ai
singoli istituti è demandata l'educazione alla legalità e
all'uso consapevole di internet. Alle iniziative in ambito
scolastico collaboreranno anche polizia postale e associazioni
territoriali. Il dirigente scolastico che venga a conoscenza di
atti di cyberbullismo (salvo che il fatto costituisca reato)
deve informare tempestivamente i soggetti che esercitano la
responsabilità genitoriale o i tutori dei minori coinvolti e
attivare adeguate azioni di carattere educativo. Come per lo
stalking, per i 'bulli' online scatterà l'ammonimento del
questore.
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