"Le condizioni di salute di Marcello
Dell'Utri dovrebbero essere valutate con senso di umanità. Se il
regime di detenzione è incompatibile con le cure, soprattutto
per quei soggetti affetti da patologie gravi, è giusto
permettere ai detenuti di curarsi all'esterno. Una scelta che,
oltre ad essere ispirata al senso di umanità, ha anche ragioni
costituzionali. Crediamo che il caso Dell'Utri rientri in questa
categoria e questa sua delicata vicenda debba essere trattata
con grande forza, così come occorre riportare al centro dei
riflettori le enormi criticità del sistema sanitario all'interno
delle carceri". Così il capogruppo del Pd in commissione Sanità
al Senato, Davide Faraone, che oggi si è recato a Rebibbia
insieme alla delegazione del Partito Radicale composta da Maria
Antonietta Farina Coscioni e da Irene Testa, per una visita
nella sezione che ospita i detenuti malati.
"Abbiamo incontrato i detenuti malati, i disabili e abbiamo
potuto anche scambiare - continuano Faraone, Farina Coscioni,
Testa - due chiacchiere con Marcello Dell'Utri durante l'ora
d'aria. Gli resta poco più di un anno di pena da scontare, non
sta bene, ma fa di tutto per nasconderlo".
"La politica non gli interessa, studia, segue lo sport e
quando gli ho detto che ero del Pd mi ha risposto 'perché ancora
esiste?'. Aggiunge Faraone. "Ci siamo fatti una risata, sapendo
entrambi che in quel posto ridere è un privilegio".
"Come in tutte le carceri, anche a Rebibbia, è molto alto il
numero di malati psichiatrici, molti di questi in attesa di
essere trasferiti nelle Rems (residenze per l'esecuzione delle
misure di sicurezza), che sono ancora 30 in tutta Italia, non in
grado di accoglierli tutti. Ci sta a cuore conoscere i dati
sull'utilizzo massiccio della camicia di forza chimica dei
reclusi".
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